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Intervistato da Repubblica, il difensore della Lazio, Francesco Acerbi, avversario domani della Fiorentina, ha svelato un triste momento della sua vita, cioè quando era al Milan:
Mia madre mi ha educato alla bontà, mio padre mi ha trasmesso la tenacia e l’ambizione. Ho sempre avuto bisogno di un avversario per dare il massimo, l’ho idealizzato per molto tempo nella figura paterna. Dopo la morte di papà sono precipitato e ho toccato il fondo. Ero al Milan, mi sono venuti a mancare gli stimoli, non sapevo più giocare. Mi sono messo a bere e, mi creda, bevevo di tutto. Potrà sembrarle un paradosso terribile, ma mi ha salvato il cancro.
Avevo di nuovo qualcosa contro cui lottare, un limite da oltrepassare.
Come se mi toccasse vivere una seconda volta. E sono ritornato bambino. Sono riaffiorate immagini che avevo completamente dimenticato.
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