Era un tentato illecito, sì, lo ha stabilito il Tribunale federale nazionale: i messaggi whatsapp inviati da Emanuele Calaiò ai colleghi dello Spezia a tre giorni dalla sfida che poi avrebbe promosso il Parma in Serie A, non erano scherzi nè inviti a marcature meno strette, ma il tentativo di ammorbidirne la prestazione. Ecco il motivo di una sentenza di colpevolezza, che comunque salva la Serie A del Parma, accogliendo quasi pienamente la richiesta della Procura federale, ma quella "subordinata". Perché, al termine della requisitoria, per l’accusa la società emiliana meritava due punti di penalizzazione nello scorso campionato, che lo avrebbero retrocesso in B, o in "subordine", un -6 da scontare nella massima serie A 2018-19. Lo scrive gazzetta.it.
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