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Paradosso Francia: niente calcio ma stadi aperti. Finale di coppa con 80mila spettatori?

Dopo l'annullamento del campionato, ora il ministero ha deciso di riaprire gli stadi al pubblico. Per ora il limite è di 5 mila presenze

Redazione VN

Anche la Ligue 1 avrebbe potuto riprendere in questi giorni. Almeno questo era il piano iniziale della Lega francese che poi, a fine aprile, ha deciso di chiudere la stagione, su input del governo, nonostante mancassero ben dieci giornate al termine naturale del campionato. Con la ripresa dei principali campionati europei, in Francia c'è ormai un sentimento di perplessità, anche perché lo stesso governo è pronto paradossalmente a riaprire gli stadi al pubblico, già a luglio.

SIMBOLO - Da lunedì, il ministero dello sport ha autorizzato tutti gli sport collettivi di alto livello a riprendere gli allenamenti in modo normale, dando il via libera anche ai contatti diretti. La stesso dicastero non esclude l'idea di riaprire gli impianti ai tifosi, anche al di là del limite di 5 mila presenze che potrebbe essere rivisto a metà luglio. Anche perché la Federcalcio fa pressione per poter disputare le finali di coppa di Francia e di Lega in uno Stade de France tutto esaurito, con 80mila persone. Si tratterebbe di una scelta simbolica per celebrare la fine dell'epidemia. Peccato però che il campionato sia stato fermato anzitempo, nonostante il ricorso del Lione, respinto in Consiglio di Stato.

SHOW - Non però quello dell'Amiens, retrocesso nonostante fosse a -4 dalla zona salvezza, ma che ieri ha dovuto prendere atto della decisione del c.d.a Lega di non voler allargare la Ligue 1 a 22 squadre, come suggerito dal tribunale. Una bocciatura che dovrà essere confermata poi dall'assemblea della Lega e dalla Federazione, la settimana prossima. L'Amiens annuncia altri ricorsi, ma è chiaro che gli altri club non intendono dividere ulteriormente la torta dei diritti tv che da quest'anno vale 1,1 miliardi di euro a stagione. Nel frattempo, non sono ancora state stabilite le date esatte delle finali delle coppe nazionali, da disputarsi entro la fine del mese di luglio. C'è il rischio infatti di sovrapposizione con uno show televisivo molto seguito e prioritario rispetto a una Ligue 1 sempre più contraddittoria. (Gazzetta.it)

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