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Photo by Vincenzo Lombardo - Inter/FC Internazionale via Getty Images
Mario Corso, per tutti Mariolino, non è più tra noi. Era nato a Verona il 25 agosto 1941. Col suo passo leggero - si legge su Gazzetta.it - ha lasciato l’ospedale in cui si trovava ricoverato da alcuni giorni e ha raggiunto Sarti, Picchi, Facchetti, Peirò, Tagnin, Milani, Landini... Altri protagonisti di quella Grande Inter che ha caratterizzato gli anni Sessanta con i suoi successi in Italia, in Europa e in Sudamerica. Uno squadrone di campioni, certo, ma quanto a classe Mario era il più dotato: il “mancino di Dio”, dal soprannome si capisce già tutto. La stella più luminosa del firmamento nerazzurro. Quel suo piede mancino riusciva a disegnare traiettorie magiche, le “foglie morte”. Sulle punizioni che planavano in porta lasciando di stucco i portieri e sui suggerimenti ai compagni, spesso geniali: un’ala d’attacco che preferiva l’assist alla conclusione personale.
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