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I ricordi di Brio: “Che bolgia il Franchi con la Juventus”. E poi bacchetta i bianconeri

1980:  Portrait of the football player, Sergio Brio.  (Photo by Evening Standard/Getty Images)

L'ex juventino Sergio Brio ricorda le sue partite al Franchi contro la Fiorentina e non è molto tenero con il modo di gestire attualmente la Juventus

Alessandro Nepi

Certamente Sergio Brio non era uno dei giocatori che in campo passava inosservato. Molto ruvido e duro nella marcatura a uomo, spesso veniva 'tollerato' dagli arbitri forse per via anche della casacca che indossava. Come molti ex calciatori adesso Brio fa il commentatore (in questo caso per la Rai) e segue il calcio da esterno, ma non ha perso la grinta che mostrava in campo. Ieri sera, ospite di Simone Pagnini nella fortunata trasmissione 30' minuto in onda su Toscana Tv, ha ricordato i suoi Fiorentina-Juventus. "Scendere in campo al Franchi non era mai semplice, il pubblico di Firenze dava una spinta eccezionale alla squadra viola che spesso ci ha messo in difficoltà anche se la Juventus era più forte. Certo la differenza fra le squadre di allora e quelle attuali è evidente. Quando giocavo io, i viola avevano delle buone squadre capaci di lottare per le prime posizioni, adesso la Fiorentina è mediocre e la classifica che ha è quella giusta per i giocatori che vedo in campo".

Brio commenta anche il momento della sua Juventus non risparmiando critiche al modo di gestire la società. "Allegri ha gestito la preparazione cercando di arrivare al massimo proprio a febbraio per la fase finale di Champions e quindi la Juventus che vedremo venerdì sera a Firenze sarà quella più forte. La lotta con il Napoli è bella, i ragazzi di Sarri sono fortissimi, ma la Juventus è indubbiamente più completa. Quanto alla Champions credo che in Europa ci siano cinque squadre più forti dei bianconeri, Manchester City, Bayern, PSG, Barcellona e Real Madrid. Se vuoi vincere la Champions non puoi andare a pescare nelle riserve degli altri... ma a questa società piace molto fare plusvalenze. E con le plusvalenze difficilmente si vincono le coppe in Europa".