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Dopo Ibra, ecco Okaka: la difesa viola contro un altro gigante

Non vogliamo e non possiamo accomunare Okaka ad Ibrahimovic, ma non c'è dubbio che i due si assomiglino sul piano fisico. Milenkovic, Pezzella e Caceres non dovranno concedergli l'appoggio. Pagina uno del manuale del buon difensore

Stefano Niccoli

Premessa: non vogliamo, e soprattutto non possiamo, accomunare Okaka ad Ibrahimovic. Impossibile. Sarebbe blasfemia. Massimo rispetto per l’attaccante dell’Udinese, ma la sua carriera e le sue capacità non possono essere paragonate a quelle dello svedese. Di un altro pianeta nonostante giochi da fermo.

Non c’è dubbio, però, che Okaka assomigli non poco sul piano fisico al centravanti del Milan. Alto, grosso, potente, bravo a difendere la palla. E’ il punto di riferimento della formazione friulana. Quando sono in difficoltà, difensori e centrocampisti si appoggiano a lui. Il classe 1989 è una delle poche certezze di un Udinese a digiuno di vittorie nel girone di ritorno (gli scongiuri sono d’obbligo). L’ultimo successo, infatti, risale al 12 gennaio: rotondo 3-0 al Sassuolo alla Dacia Arena. In campionato Okaka ha segnato cinque gol. L’ultimo sabato scorso contro il Bologna: incornata potente e precisa che, però, non è servita a regalare i tre punti alla squadra di Gotti.

Dopo Ibrahimovic, dunque, la retroguardia della Fiorentina dovrà cercare di tenere a bada un altro gigante. A Milenkovic, Pezzella e Caceres il lavoro non mancherà di certo. I tre non dovranno concedere l’appoggio a Okaka. Marcatura a massimo un braccio di distanza. Pagina uno del manuale del buon difensore.