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Condannati alla mediocrità

Redazione VN

La partita contro il Genoa ci dice che la Fiorentina vale la classifica anonima di oggi, fuori dall'Europa e senza velleità di svolta

Siamo questi, facciamocene una ragione. Né più, né meno. Umorali, distratti. Forse anche un po' superficiali, certamente recidivi. Capaci di guizzi meravigliosi (vedi Juventus) ma anche di black out imperdonabili (vedi il finale di Fiorentina-Napoli ed il secondo tempo di ieri). In estrema sintesi, la Fiorentina vale la classifica anonima di oggi, fuori dall'Europa e senza velleità di svolta. Questo almeno ci dice la gara col Genoa, una vittoria prima ripresa per i capelli dopo una rimonta in 180'' al limite del surreale, poi gettata alle ortiche tra la negligenza generale in campo (non solo nella fase difensiva) e l'incredulità sugli spalti. Come si può non vincere una partita del genere?

La Fiorentina di oggi è tutta in questa domanda retorica. Una squadra con dei difetti strutturali a lungo ignorati e non più mascherabili, un allenatore capace ma con la data di scadenza stampata sul retro. Le chiamano stagione di transizione, quelle come questa, ma perdere le speranze e rassegnarsi il 30 di gennaio significherebbe mettere la firma su una lunga via crucis lunga fino a giugno. Meglio evitare. Meglio provare a dare un senso a questi quattro mesi di calcio giocato che restano da giocare prima del "bomba libera (quasi) tutti". Il tempo e le partite per farlo ci sono, compresa una vetrina europea da vivere fino in fondo.