L'inchiesta della magistratura milanese su diritti tv e dintorni rischia di avere clamorose ripercussioni sul calcio e sul Milan in particolare. Da venerdì, da quando cioè il fiscalista Andrea Baroni è finito in manette con l’accusa di riciclaggio, tutto potrebbe cambiare, irreversibilmente. Anche - scrive La Gazzetta dello Sport - nella cessione del 48% del club rossonero. Perché Baroni era tra i consulenti di Bee Taechaubol, il broker thailandese impegnatosi a reperire tra Cina e dintorni la monumentale somma di 480 milioni offerta a Berlusconi. Se davvero così fosse le spiegazioni a rigor di logica sarebbero due: o i potenziali investitori - quanti, quali e da dove non si è mai saputo - avrebbero deciso di tirarsi indietro perché spaventati dall’attivismo della magistratura e dalla diffidenza mediatica, oppure troverebbero una sponda i sospetti avanzati da alcuni sull’opacità dell’intera operazione, tra incredibili coincidenze e valori iperbolici.
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Clamoroso, l’indagine Infront rischia di far saltare l’ingresso di mister Bee nel Milan
L'inchiesta della magistratura milanese può bloccare l'affare da 480 milioni
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