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La Fiorentina di Sousa come quella “bella in Europa” (e scarsa in Serie A) di Bruno Giorgi?

Considerata la situazione stagionale della Fiorentina abbiamo tracciato una sorta di parallelo storico-statistico in cui abbiamo messo a confronto la stagione 1989-90 con quella attuale per capire se possono esistere dei punti in comune

Roberto Vinciguerra

Nella memoria della maggior parte dei tifosi viola è ancora vivo il ricordo della stagione 1989-90, quella in cui la squadra allenata da Giorgi balbettava in campionato e passava i turni in Coppa UEFA (soprattutto grazie ai risultati interni, ottenuti sul campo di Perugia visto che il Comunale di Campo di Marte era inagibile a causa dei lavori di ristrutturazione per gli imminenti campionati del Mondo).

In questa sorta di parallelo storico-statistico cerchiamo di mettere a confronto quella stagione con quella attuale per capire se possono esistere dei punti in comune.

Nel 1989-90 il campionato era articolato su 34 giornate, perciò, facendo una proporzione, il 25° turno attuale potrebbe essere tranquillamente paragonato alla 22° giornata di allora, in cui la Fiorentina, che aveva già ottenuto la qualificazione (decisamente meritata) ai quarti di finale di Coppa UEFA, si trovava all'undicesimo posto in classifica, posizione sicuramente  peggiore rispetto all'ottavo posto attuale, ma che non rappresentava per la squadra di Giorgi un limite per l'accesso alle successive competizioni europee.

Se, da una parte, infatti, la Fiorentina si trovava, dopo 22 giornate, a 18 punti (la vittoria valeva ancora 2 punti) ed a solo 3 punti dalla zona retrocessione (all'epoca retrocedevano 4 squadre), dall'altra, visto le buone prestazioni delle squadre italiane nelle 3 coppe europee, era più che presumibile che i posti disponibili per le italiane per le successive manifestazioni continentali potessero diventare addirittura 8 (se non 9).

Dopo 22 giornate di quel torneo l'ottavo posto in classifica (posizione presumibilmente utile per accedere alla successiva Coppa UEFA) era occupato dal Bologna con 23 punti, solo 5 punti in più, quindi, della Fiorentina che, in campionato, a differenza delle prestazioni "europee", procedeva a "strappi" nonostante la presenza in squadra di campioni dal livello assoluto quali Baggio e Dunga. C'é anche da evidenziare il fatto che quel campionato della Fiorentina venne condizionato da alcuni infortuni e, soprattutto, dalle molte giornate di squalifica raccolte dai giocatori viola (18 in tutto, a cui dovremmo aggiungere le 6 comminate a Volpecina e mai scontate) frutto, anche, di diverse espulsioni (6).

Il compianto tecnico Bruno Giorgi, nonostante gli ottimi risultati riportati dai viola in Europa, venne comunque esonerato dopo la 30° giornata, alla vigilia del turno di semifinale di Coppa UEFA contro il Werder Bremen, con la squadra gigliata al 13° posto, ma in piena zona retrocessione. 

In questo campionato siamo ben consci che la quota salvezza sia decisamente più lontana, per diversi motivi (non ultimo, quello della palese mediocrità che sta rappresentando la parte bassa della classifica), ma la situazione di "anonimato" in cui potrebbe ritrovarsi la squadra di Sousa da qui a breve, potrebbe assomigliare molto da vicino a quella che vissero 27 anni fa i tifosi viola, con la speranza, ovviamente, di vedere una Fiorentina brillante in Europa, in grado di continuare a fare sognare i supporters gigliati in campo internazionale (proprio come successe allora).

Per quello che riguarda quella assurda stagione (1989-90) vogliamo evidenziare, infine (ma non per ultimo) un dato decisamente particolare che riguardò la classifica finale di quel torneo, che vide la Fiorentina (guidata in panchina da "Ciccio" Graziani nella parte finale) terminare a 28 punti, cioé con un solo punto in più rispetto alla zona retrocessione, ma, soprattutto, vide qualificarsi alle competizioni europee il Bologna (ottavo in classifica) con solo 34 punti, di cui 4 conquistati proprio contro la squadra viola, la quale, paradossalmente, avrebbe potuto strappare un'ulteriore quanto clamorosa qualificazione alla successiva Coppa UEFA nel semplice caso, ad esempio, in cui avesse vinto i 2 confronti con i felsinei.

Tutto questo perché, oltre ai 6 posti disponibili nelle 3 competizioni europee per le squadre italiane, se ne aggiunsero 2 in quanto il Milan e la Sampdoria vinsero rispettivamente la Coppa Campioni e la Coppa delle Coppe e conquistarono nuovamente il diritto di partecipare a quella manifestazione, oltre alle vincitrici dello scudetto (Napoli) e della Coppa Italia (Juventus).

Certo, qualcuno potrebbe anche ricordare che la Fiorentina, nel caso in cui avesse vinto la finale di Coppa UEFA contro la Juventus, avrebbe acquisito il diritto di disputare nuovamente quella manifestazione, ma quella è un'altra storia...

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