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Repubblica – Sorprese e cattiveria, Sousa cambia tutto

Suarez in panchina,Roncaglia prima di Astori Gioco in verticale, difesa aggressiva: il Milan affonda

Redazione VN

Dicevano che era calcio d’agosto. Che le amichevoli non contano. Che puoi anche battere Barcellona e Chelsea ma tanto poi è il campionato a dirti chi sei veramente. «Sono curioso di vedere la regina dell’estate, la Fiorentina», aveva detto Garcia. Beh. Ieri sera è stato accontentato. Certo, è giusto tenere i piedi per terra. Certo, questa squadra va ancora rinforzata e sarebbe un (grave) errore farsi ingannare da soli 90’, ma quanto meno la gara col Milan (candidato come minimo alla Champions) ha dato una risposta. Inequivocabile. La Fiorentina c’è. E fa sul serio.

Perché oltre al risultato (mentre tante altre big son partite col freno a mano tirato) si è vista un’anima. E un’idea comune e condivisa. E pensare che Sousa alla vigilia era parso preoccupato. Molto preoccupato. Colpa di troppi casi (ancora) aperti, e di tante situazioni scomode. Il portoghese ha scelto di stupire fin dall’inizio. Del resto, che il personaggio fosse molto poco banale, s’era capito. E allora via con le sorprese. In tutti i reparti. Comunque, scelte azzardate o no, alla fine c’è sempre e soltanto un unico giudice. Il campo.

E quella di ieri è stata una Fiorentina a trattati dominante. Cattiveria, pressing a duecento all’ora, aggressione feroce (e immediata) della profondità. Il primo tempo è stato il manifesto del Paulo Sousa pensiero. E’ questo il segnale più importante. E positivo. Perché se una squadra ( alla prima di campionato) è capace di tradurre in pratica la teoria studiata in estate significa che il professore si sa far seguire.

C’era una volta il tiqui taca. Quello del portoghese è un calcio esattamente opposto a quello di Montella. Non migliore, e nemmeno peggiore. Semplicemente diverso. Sicuramente più verticale. E poi la linea difensiva. Alta, aggressiva, e protetta dai due mediani. Il Franchi apprezza, e si lascia trascinare.