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La Nazione: Firenze saluta Lucagol

"Se Batistuta ha rappresentato il bomber per eccellenza, Luca Toni ha sfiorato vette impensabili con la maglia viola. E accostare due stoccatori così non è irriverente"

Redazione VN

La corsa alla bandierina, la mano che ruota attorno all’orecchio. Due gesti che - scrive La Nazione - a Firenze non saranno mai dimenticati. Perché se Batistuta ha rappresentato il bomber per eccellenza, Luca Toni ha sfiorato vette impensabili con la maglia viola. E accostare due stoccatori così non è irriverente. Anzi. Tratteggia al meglio la storia viola di Lucagol che ieri ha detto basta a 39 anni, dopo aver giocato 705 partite e segnato 318 gol, attraversando una fetta di storia del nostro calcio. Non fosse altro per quel tatuaggio sul braccio, ricordo indelebile di una notte davvero magica. A Berlino nel 2006 c’era anche lui ad alzare al cielo la Coppa del Mondo. Toni ha detto basta e domenica giocherà con il Verona la sua ultima partita in casa contro la Juventus. Notizia che ha preso tutti in contropiede perché LucaToni – tutto attaccato – è uno di quegli atleti eterni, che non hanno età. Come Totti.

Una carriera da bomber di razza iniziata nel 1994 con il Modena che lo aveva visto crescere nelle sue giovani. Poi una scalata imparando da Baggio e Totti, appunto, passando per Mutu e Ribery, tanto per citarne alcuni delle sedici squadre in cui ha giocato. Il vero grande salto nel 2005 quando arriva a Firenze e con lui lassù davanti la Fiorentina centra due volte la qualificazione Champions, cancellate da Calciopoli per effetto delle penalizzazioni. La seconda – conquistata sul campo, ma tolta per i punti di penalizzazione – dopo la carezza di Diego Della Valle nel ritiro di San Piero, con la promessa di lasciarlo andare l’anno successivo. Non in Italia – lo voleva l’Inter – ma in Germania al Bayern.

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