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Gazzetta: è una Lazio da Champions. Stende la Fiorentina ed è terza

Ancora una volta le scelte di Sousa fanno discutere. Il portoghese non ha azzeccato la formazione iniziale rinunciando a pedine come Zarate e Cristoforo. Resta inoltre il mistero sulla scelta del rigorista

Redazione VN

C’è anche la Lazio in zona Champions. La squadra di Simone Inzaghi - scrive La Gazzetta dello Sport - supera per 3 a 1 la Fiorentina e aggancia il Napoli al terzo posto. Biglia e compagni si specchiano con grande piacere in un dato statistico: hanno 11 punti in più rispetto allo stesso turno della passata stagione. Come dire, stanno scrivendo un’altra storia. Dal finale imprevedibile. I biancocelesti continuano, infatti, a essere una realtà difficile da decifrare. Anche contro i viola hanno avuto due facce. Dopo un primo tempo quasi perfetto la squadra di Inzaghi si è dileguata nella ripresa. Riaprendo una gara che sembrava chiusa. Questione di autostima? La Lazio ha perso con Juve, Roma e Milan e pareggiato al San Paolo col Napoli. Insomma, manca ancora il risultato che ti fa sentire grande. I biancocelesti hanno la possibilità di infrangere anche questo tabù nell’anticipo di mercoledì a casa Inter. Inzaghi farà bene anche a valutare con attenzione la formula con la difesa a 3 e la scelta di affidare tutta la fascia a un giocatore talentuoso come Anderson, che finisce per sacrificarsi in un lavoro di quantità.

Allarme rosso, invece, in casa viola. Il secondo passo falso consecutivo porta la Fiorentina di nuovo lontano dall’area Europa. Non solo. Ancora una volta le scelte di Sousa fanno discutere. Il portoghese non ha azzeccato la formazione iniziale rinunciando a pedine come Zarate e Cristoforo. Resta inoltre il mistero sulla scelta del rigorista. Perché non esiste un titolare? Dopo il rigore trasformato da Bernardeschi contro il Palermo perché è tornato a calciare Ilicic? Il rigore sbagliato dallo sloveno in avvio di secondo tempo è stato decisivo. E si somma con quello sbagliato al Franchi col Milan. Giovedì chiusura d’anno col Napoli. La posizione di Sousa è meno solida anche se stavolta ha come alibi le assenze di Borja Valero, Badelj e Rodriguez.

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