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Ferrara scrive: “Gioco, turn-over e calendario: la crisi di Kalinic ha tanti padri”

Il croato non segna dal 20 dicembre, ma i suoi movimenti per la squadra sono sempre utili

Redazione VN

E Kalinic? Già, che fine ha fatto Kalinic? Perché i suoi gol - scrive Benedetto Ferrara su la Repubblica - servono come il pane. L’ultimo lo abbiamo visto il 20 dicembre, contro il Chievo. Poi basta. Un problemone? No. Un problemino, da risolvere al più presto, però, perché questa Fiorentina è costruita intorno a lui, ai suoi movimenti e alla sua concretezza davanti alla porta. Domenica arriva l’Inter, potrebbe essere il modo giusto per ritrovare il gol e uscire da un periodo no quasi inevitabile per uno che di questi tempi era abituato a riposare, almeno da quando era andato a giocare in Ucraina, dove col gelo il campionato dice stop.

Ma ci sta che l’Inter rimetta in moto la versione migliore di Nikola il freddo, perché proprio a San Siro l’Italia scoprì questo attaccante croato capace di mettere sotto Mancini con tre gol, mandare in cielo i tifosi viola e a far gridare a tutti gli altri una cosa del tipo: ma quello chi è? Beh, quello era un attaccante che per lasciare il Dnipro e venire a giocare a Firenze aveva rinunciato a quasi mezzo stipendio. E che da quel momento in poi ha mandato in tilt le difese avversarie e in brodo di giuggiole i suoi tifosi. Fino al 20 dicembre, appunto. Poi nulla. E infatti, la Fiorentina ha iniziato il 2016 con meno verve. Ci può stare, ovvio. Ma non per molto, però, considerando gli obiettivi ambiziosi della squadra di Sousa. Comunque i dati dicono che Kalinic corre come prima. Lui non si risparmia mai, apre spazi ai compagni, pressa, rientra, si butta dentro. Fa quello che vuole Sousa, insomma. E non è un caso se il tecnico portoghese, a Bologna, dopo averlo mandato in panchina per farlo respirare un po’, abbia deciso di buttarlo dentro nel secondo tempo, dopo aver visto che Babacar non eseguiva i suoi ordini e faticava a trovare spazi e occasioni. Non ha segnato, Kalinic, ma ha dato il pallone a Tello, che poi ha trovato l’idea giusta per mandare Bernardeschi in gol. I movimenti. Ecco, Kalinic quelli non li sbaglia mai, e correre corre, quello che ha perso è la lucidità davanti all porta. E tutti sono comunque sicuri che questo appannamento temporaneo stia per finire. Era tutto più o meno previsto, insomma, semmai è la mancata crescita di Babacar e l’impossibilità di un vero turn over per il ruolo di centravanti.

(il resto dell'articolo nel quotidiano in edicola)