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Corriere Fiorentino: Sousa e la cena, aspettiamo oggi il suo chiarimento

L'articolo di Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino che ricostruisce la vicenda e inviata il tecnico ad uscire allo scoperto

Redazione VN

«I russi, i russi, gli americani», cantava Lucio Dalla. Di «amici ungheresi» invece, pare, dovrebbe parlare oggi Paulo Sousa per spiegare la cena di domenica scorsa a villa Cora raccontata ieri dal Corriere Fiorentino. Non sarebbe insomma stato, secondo la versione del portoghese, un appuntamento di lavoro, né un incontro legato al suo futuro.

Ne prendiamo atto, anche se di «emissari russi» e di «agenti Fifa» ieri si è continuato a parlare a Firenze, ed esperti di calciomercato (anche molto vicini a Sousa) hanno confermato come la permanenza di Paulo sulla panchina viola sia tutt’altro che scontata. Alla fine infatti sembra essere proprio questo il vero nodo della questione: perché con almeno ancora un altro anno di contratto Sousa nelle ultime settimane ha sempre evitato di rispondere con chiarezza alle domande sulla prossima stagione? Eppure il patron Andrea Della Valle è stato chiarissimo solo una settimana quando ha affermato che Sousa «resterà ancora a lungo con noi» senza però che l’allenatore cogliesse l’assist al volo. Di questo, insomma, oggi in conferenza stampa sarebbe interessante (e proficuo) che il portoghese parlasse.

Chiudendo una volta per tutte la porta a ipotesi e movimenti reali di mercato che lo stanno coinvolgendo ormai da settimane. E soprattutto eliminando qualsiasi alibi a una squadra che sembrava non aspettare altro per staccare la spina proprio quando invece avrebbe il dovere di provare fino in fondo a raggiungere l’importante quarto posto. Senza i dubbi sul futuro di Sousa insomma, tutto sarebbe più facile, compresa la costruzione della squadra della prossima stagione. Già, perché con la permanenza del portoghese molti facce dentro lo spogliatoio potrebbero cambiare per adeguare sempre di più la rosa al calcio immaginato e pensato dall’allenatore.

Una seconda stagione a Firenze così potrebbe davvero consentire a chi sta osservando il lavoro di Sousa di rendere più completo il giudizio sulle sue capacità, apparse eccezionali nei primi tre mesi di campionato e molto più «normali» da dicembre a oggi. E soprattutto, una parola di chiarezza, rasserenerebbe quei tifosi a cui Sousa aveva chiesto empatia ricevendo in cambio affetto sincero e fiducia. Proprio quello che il portoghese non può minare, risparmiando a tutti un altro caso Montella. Nessuno ne sente davvero il bisogno.