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Cor Fio: come un anno fa, ma al contrario

Da un esaltante primato alla débacle: il contrappasso di Sousa

Redazione VN

Dal paradiso all'inferno nel giro di un anno mentre sullo sfondo - scrive il Corriere Fiorentino - le luci di San Siro illuminano la notte più buia della Fiorentina. A Milano la parabola di Sousa tocca il picco più basso ed è ancora una volta lo stadio meneghino il centro del mondo portoghese. Sotto la Madunina stupì tutti vincendo e convincendo, ma soprattutto mettendo una seria ipoteca sulla sua successiva conferma. Al Meazza, stavolta, scrive invece la parola fine su un idillio con tutto il suo ambiente, già picconato dalle recenti polemiche. Strano il destino, tanto più nel calcio, dove in un anno passare dalle stelle alle stalle è un attimo. Ancora più strano il destino dello stesso allenatore, la cui permanenza sulla panchina viola è figlia di quel primato raggiunto scavalcando l'Inter 14 mesi fa e poi mantenuto per un paio di mesi. La squadra allenata allora da Mancini arrivava da un momento assai positivo, in vetta alla classifica e con tutti i favori del pronostico. Eppure bastarono 23 minuti a Ilicic e Kalinic per superare tre volte Handanovic, con la Fiorentina che all'intervallo tornava begli spogliatoi con un uomo in più per l'espulsione di Miranda. Al termine di quella serata la comitiva viola trovò anche i tifosi in festa alla stazione al rientro in città. Un film completamente diverso, anzi esattamente opposto a quello proiettato ieri sera alla Scala del calcio, complice un approccio come minimo svagato e una formazione che, sin dall'inizio, ha dato la sensazione di non reggere l'urto nerazzurro, in particolare sulla fascia destra dove Salcedo ha sofferto, se possibile, persino di più del solito Tomovic.