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Astori, quell’impegno silenzioso per i bambini del mondo

Quel viaggio in India lo aveva toccato profondamente e, insieme alla compagna, aveva scelto di impegnarsi in prima persona per la salute dei bambini del Sud del mondo

Redazione VN

Quel viaggio in India lo aveva toccato profondamente e, insieme alla compagna, aveva scelto di impegnarsi in prima persona per la salute dei bambini del Sud del mondo. A metà febbraio Davide Astori era diventato testimonial della Fondazione Cure2Children e in questi giorni sarebbero dovuti uscire i manifesti dell'associazione con il suo volto. «Non è stato semplice coinvolgerlo nelle nostre campagne: voleva impegnarsi senza apparire, diceva che era importante aiutare gli altri, ma senza protagonismo», racconta Massimo Cremasco di Cure2Children al Corriere Fiorentino.

Un impegno silenzioso ma sincero, che ha visitato più volte privatamente l'Ospedale Pediatrico Meyer, ma senza dirlo. Si era avvicinato molto alle missioni di Save the Children. «Venne a trovarci al nostro villaggio Expo, di solito questo tipo di incontri sono molto formali, lui invece voleva capire meglio quello che i nostri operatori facevano nel Sud del Mondo», ricorda Michele Prosperi, portavoce dell’associazione.

E poi la partecipazione da testimonial a Corri la vita («Prima della foto di rito con la maglietta mi prese da parte per capire il senso della manifestazione e approfondire l’utilizzo dei fondi raccolti», racconta Eleonora Frescobaldi, tra le organizzatrici della manifestazione) e l'impegno nelle scuole. Ultimamente si era interessato anche al caso di Niccolò Ciatti, il giovane fiorentino ucciso a Lloret de Mar.

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