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VIOLA VINTAGE – Quando il missile di Pecci mise ko la Lazio del Barone Carosi

VIOLA VINTAGE &#8211; Quando il <i>missile</i> di Pecci mise ko la Lazio del <i>Barone</i> Carosi

Era il 16 settembre 1984, prima giornata. All'Olimpico c'era grande attesa per Socrates, acquistato in estate per poco più di cinque miliardi di lire. A decidere la partita fu uno splendido gol di Pecci

Stefano Niccoli

Segnare con un tiro diretto all’incrocio dei pali non è mai facile. Figuriamoci se la conclusione vincente arriva con il piede sbagliato. Lo sa bene Eraldo Pecci, protagonista di un Lazio-Fiorentina di parecchi anni fa.

16 settembre 1984, prima giornata della stagione 1984-85. Tra i giocatori viola più attesi all’Olimpico c’era Socrates, acquistato in estate per 5,3 miliardi di lire. Dall’altro lato la Lazio doveva fare i conti con le critiche dei tifosi. Una settimana, prima, infatti, la formazione biancoceleste era stata eliminata dalla Coppa Italia in seguito alla sconfitta per 2-0 contro la Roma.

La compagine capitolina, allenata da Paolo Carosi detto "Il Barone", scese in campo con: Orsi, Storgato, Filisetti, Vianello, Batista, Podavini, Torrisi, Manfredonia, Giordano, Laudrup, D’Amico. La Fiorentina di Giancarlo “Picchio” De Sisti, sofferente di un granuloma sub dentario, rispose con: Galli, Gentile, Contratto, Oriali, Moz, Passarella, Socrates, Monelli, Pecci, Iachini. Arbitro: il signor Pieri di Genova.

I padroni di casa partirono forte con una traversa colpita da Batista su punizione al 3’, poi, al 7’, fu Laudrup ad impensierire i gigliati con un diagonale mancino parato con i piedi da Galli. Al 15’ occasione per Giordano, ma il portiere viola deviò il pallone in angolo. La Fiorentina rispose con una conclusione ravvicinata di Oriali – ben assistito da Socrates – sulla quale Orsi non si fece trovare impreparato. Nella ripresa gli ospiti sbagliarono clamorosamente il gol del vantaggio nuovamente con Oriali, ma al 71’ ci pensò Pecci, da circa una ventina di metri, a segnare lo 0-1 con un missile mancino terra-aria diretto all’incrocio dei pali. Una rete favolosa.

“Sono tempi duri per la Lazio”, “All’Olimpico un gol di Pecci spegne gli entusiasmi già tiepidi dei tifosi biancazzurri”, “Dopo la sconfitta nel derby e le sfuriate di Chinaglia, un’altra bastonata. Evidente, soprattutto a centrocampo, la supremazia della Fiorentina. Ancora in ombra Giordano. Socrates ha superato l’esame”, scrisse La Stampa lunedì 17 settembre 1984.

“Con questo gol potrò vivere di rendita almeno tre mesi. Onestamente ci vuole un po’ di fortuna. Uno su cento va dentro”, commentò Pecci nel post partita.

La Fiorentina si classificò nona a 29 punti (la vittoria ne valeva due) alla fine del campionato 1984-85, vinto dal sorprendente Verona di Osvaldo Bagnoli.