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Simeone: “La Fiorentina è un passo in avanti. Cresciuto nel mito di Batistuta”

È il giorno del Cholito: ecco le sue prime dichiarazioni ufficiali da giocatore della Fiorentina

Redazione VN

A poche ore dalla sconfitta di San Siro contro l'Inter, la Fiorentina presenta il fiore all'occhiello della campagna acquisti ancora in corso. Ecco le prime dichiarazioni ufficiali di Giovanni Simeone da giocatore viola.

Gli argentini in viola? Penso che siano diventati grandissimi giocatori, che abbiano lasciato un'impronta importante. Io so di dover andarci piano, devo impegnarmi per conoscere meglio i miei compagni. Con la fiducia avuta so che in questi cinque anni posso diventare grande.

Rigore non dato? Per me era rigore, ho sentito il contatto sul piede d'appoggio: è per quello che sono caduto. Sono questioni arbitrali e del Var che però dipende sempre da quello che vedono, visione giusta o meno.

Batistuta? Sia Batistuta che Icardi sono grandi giocatori, ma io voglio essere Simeone. Ieri Icardi ha dimostrato di essere un grande, un idolo. Merita la convocazione in Nazionale. Io spero di diventare come loro due.

Dove posso migliorare? Individualmente devo migliorare nel gioco di spalle, nel controllo quando sono di schiena alla porta, nella sponda. Per il resto posso migliorare anche nella velocità, nell'attaccare lo spazio, anche se so di essere già veloce. Poi nell'anticipo, insomma sento di avere ancora tanto da migliorare. Ho 22 anni, ho l'illusione di diventare grande qua.

Obiettivi? Ho due obiettivi diversi, uno di squadra e uno personale: il primo sta nell'arrivare il più lontano possibile, lottare per i primi posti; il secondo invece è quello di arrivare a più di dodici gol in campionato. Sarà difficile ma voglio provarci.

Perché l'attesa per il mio arrivo? Sono cose che riguardano il mercato, le attese possono essere più brevi o più prolungate, in quel senso non posso mettermi nel mezzo, dipende dagli accordi tra le due squadre. Per quello lavorano quelli che sono dietro a me, che mi aiutano a fare la scelta più giusta. Ho scelto la Fiorentina perché volevo fare un passo avanti nella mia carriera: a Genova sono stato bene un anno, per me venire qui è un passo molto grande ed è anche un modo per mettermi alla prova.

La partita di ieri? La squadra è molto giovane, con tanta voglia di crescere e di formare un buon gruppo. La partita di ieri è iniziata bene, poi nei primi minuti c'è stata un po' di confusione e loro (l'Inter, ndr) hanno messo tutto in campo all'inizio. Poi abbiamo ricominciato a giocare come volevamo noi, ma quando perdi 2-0 non è facile rimontare. Individualmente siamo giocatori molto forti, lo diventeremo di più quando diventeremo una squadra compatta.

Mio padre? Lui mi parla sempre bene dell'Italia, ha sempre voluto che io venissi in questo paese. Di Firenze mi ha detto che qui c'è una grande piazza, e che giocava "Il grande Bati", me lo diceva sempre (ride, ndr).

Il mio ruolo? Mi posso abituare a ciò che mi chiede il mister. Non sono una punta singola, posso giocare con un altro attaccante. Comunque posso abituarmi a ciò di cui la squadra ha bisogno.

Il rapporto con Babacar? Lui è un grandissimo giocatore, tecnicamente fortissimo, sa quando giocare la palla e quando non farlo. Ha grande esperienza in questo gruppo, in questa squadra. So che farà bene perché è un grande giocatore, la squadra ha bisogno di un giocatore come lui. Lo conosco da poco, ma mi piace molto come gioca.

Il mio trascorso al Genoa? Nei primi sei mesi abbiamo fatto benissimo, avevamo una squadra con tantissimi giocatori fortissimi, poi la seconda parte del campionato c'è stato un po' di casino, si è infortunato Perin, sono andati via Pavoletti e Rincon, giocatori importanti per la squadra. Io però ho imparato moltissimi negli ultimi sei mesi come persona. Ho imparato a soffrire, temevo che saremmo andati in Serie B: da quei momenti si impara molto. Vincere è facile, ma quando perdi tante partite di seguito non è facile.

Firenze punto di passaggio o di arrivo? Io penso di stare qui per imparare e migliorare come giocatore, non penso di avere un tempo per quando andare via. Devo pensare solo ad essere felice in questo momento, poi più tempo sto qua e più sarò felice.

Pezzella? Lui è un grandissimo giocatore, l'ho conosciuto quando eravamo più piccoli anni fa. Poi è uno abituato a grandi club, qua farà sicuramente bene e porterà tantissimo a questa squadra. Forte, veloce, ha tecnica, gioco aereo, segna anche qualche gol.

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