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Chiesa e l’investitura di Di Biagio: ora Federico gioca le sue carte

Poche parole, ma di stima quelle di Di Biagio nei confronti di Chiesa. La ricostruzione dell'Italia si baserà anche su di lui. All'orizzonte ci sono le amichevoli contro Argentina e Inghilterra. Federico non può farsi scappare il treno perché...

Stefano Niccoli

L'investitura è arrivata direttamente da Gigi Di Biagio. "E' pronto per stare qui in maniera definitiva". Il riferimento è a Federico Chiesa, convocato per le amichevoli contro Argentina e Inghilterra. Poche parole che testimoniano quanto il Ct creda nel giocatore della Fiorentina. E non potrebbe essere altrimenti perché, in meno di due anni, la sua crescita è stata esponenziale. Qualche difetto nel suo repertorio, come la troppa testardaggine, c'è ancora, è giusto sottolinearlo, ma non c'è dubbio che la chiamata del classe 1997 sia meritata.

La ricostruzione dell'Italia si baserà anche su Chiesa, uno dei pochi giocatori italiani a garantire gamba e dribbling, ingredienti di cui la nostra nazionale ha un gran bisogno. Federico, dal canto suo, cercherà di rapagare la fiducia concessagli nuovamente da Di Biagio. Un mese fa allo stage, quando a Coverciano c'erano anche Biraghi e Benassi, fu uno dei migliori. La prova adesso è più dura perché all'orizzonte ci sono le amichevoli contro Argentina (venerdì 23 marzo all'Etihad Stadium di Manchester) e Inghilterra (martedì 27 a Wembley).

Le avversarie sono di primissima fascia e, ahi noi, al Mondiale in Russia ci andranno. Vedremo quanto e in che ruolo Chiesa sarà impiegato, se sulla fascia o in attacco, a fianco magari di Patrick Cutrone, altra sorpresa in questa stagione. Due buone prestazioni in Terra d'Albione darebbero ancor più fiducia a Fede in vista di un finale di campionato in cui la Fiorentina, complici le vittorie contro Chievo, Benevento e Torino, è tornata a sperare nella qualificazione in Europa League.

Chiesa non può farsi scappare questo treno. Ha solo vent'anni, ma, si sa, nel calcio si è giovani per poco tempo. Anche su questo aspetto, Di Biagio è stato chiaro: "In Italia un 24enne è giovane, all'estero a 18 si comincia a non esserlo più".

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