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We can, Ju Kean’t

Nei centoventi minuti contro la Juventus si è vista una Squadra, con la 's' maiuscola, capace di non mollare un centimetro nemmeno in inferiorità numerica, nemmeno quando il punteggio li vedeva sotto di un gol

Stefano Fantoni

Il giorno dopo, a mente fredda, l'impresa della Primavera assume ancor più risalto. Federico Guidi e i suoi ragazzi hanno raggiunto un traguardo, vale a dire la finale scudetto, che mancava da undici lunghi anni. Dalla stagione 2005/06, quando la Fiorentina di Cadregari perse 2-0 contro la Juventus. Poi al massimo semifinali, perse ai supplementari (2015 contro il Torino) o ai rigori (2011 contro il Varese e 2014 contro il Chievo).

Stavolta la storia ha preso una piega diversa, e la lotteria dagli undici metri ha premiato il tecnico viola, che in carriera ha più perso che avuto dagli undici metri. Ma soprattutto, nei centoventi minuti contro la Juventus si è vista una Squadra, con la 's' maiuscola, capace di non mollare un centimetro nemmeno in inferiorità numerica, nemmeno quando il punteggio li vedeva sotto.

Una dimostrazione di maturità e attaccamento alla maglia da far invidia ai colleghi della prima squadra, che raramente quest'anno abbiamo visto con il coltello tra i denti e gli occhi spiritati. Credendoci fino alla fine. Fino al guizzo di Gori al '92 che ha portato al penalty trasformato da Sottil. Fino ai calci di rigore, dove Cerofolini si è consacrato come uno dei migliori nel ruolo a livello giovanile, ipnotizzando Leris e sollevando al cielo il pallone dopo il cucchiaio moscio del celebrato Kean.

Dal 70' in poi, ovvero dall'espulsione di Baroni (unica nota stonata della serata), tutti, ma proprio tutti sono in saliti in cattedra. Illanes ha retto la linea difensiva da unico centrale puro, con Diakhatè al suo fianco. Mlakar e Caso terzini aggiunti, Sottil e Castrovilli a fare da raccordo con Gori, lasciato in avanti a lottare contro tutta la difesa bianconera. Un blocco compatto che ha corso e rincorso, fino alla gioia finale. Ora la finale scudetto, contro una tra Inter o Roma. Per inseguire un trionfo che manca da troppo tempo (LEGGI QUI).

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