gazzanet

Mondonico a VN: “Così nacque la mia passione viola”

L’ex allenatore e tifoso gigliato ricorda: “Il mio idolo era Virgili”.

Paolo Mugnai

Soltanto un mese fa, in occasione della partita contro il Cagliari, la curva Fiesole gli ha dedicato due striscioni “Forza Mondo non mollare” per la sua battaglia contro il cancro. Emiliano Mondonico, ex allenatore e tifoso viola, parla in esclusiva a Violanews.com.

Come sta innanzitutto?

“Abbastanza bene”.

Da bambino faceva il chierichetto. La Fede l’ha aiutata nei momenti difficili?

“Ho frequentato un collegio dei salesiani dove tra l’altro ho fatto il chierichetto a quello che poi sarebbe diventato Papa Giovanni XXIII. Allora lui era il cardinale Angelo Roncalli e ci fece visita, io ero il chierichetto che portava il vangelo e suonava il campanellino. La Fede è stata importante perché è chiaro che credere in qualcuno o qualcosa quando sei in difficoltà o quando sei sereno fa bene. Penso che sia naturale ma non ho mai approfittato della Fede, cioè mi interessava di più che chi di dovere aiutasse i  bambini di due o tre anni anche loro colpiti da questa malattia e che avevano più bisogno di me di vivere la vita normale. Per quanto mi riguarda mi sono messo nella testa che la vita con me è stata parsimoniosa, mi ha dato tantissimo e quindi anche quello che mi sta succedendo è una prova che devo combattere, lottare”.

Il calcio sta cambiando, anche il Milan è passato ai cinesi e sembra sempre più difficile vincere per le squadre come la Fiorentina. In questi giorni di festa che cosa augura ai tifosi viola?

“I tifosi sono tifosi a prescindere, non lo siamo perché vinciamo o perdiamo, noi ci teniamo perché sarà stato un fulmine a ciel sereno. A questo punto auguriamoci di essere sempre tifosi nel bene o nel male, la gente passa ma rimangono i tifosi che non cambiano mai, a prescindere dai risultati anche se chiaramente sarebbe meglio vincere qualche volta”.

Mister, come nasce la sua passione viola?

“Da bambino avevo una polo viola. Tutti i miei compagni ce l’avevano del Milan, dell’Inter, della Juventus ma mia madre mi prese questa maglia viola. Allora tutti all’oratorio mi dissero: ‘perché la tieni?’ e io risposi ‘per la Fiorentina’. Alla Settimana Incom, poi, si vedevano le azioni della Fiorentina e si vinse il campionato”.

Di quel primo scudetto chi era il suo idolo?

“Virgili. Si era concretizzata una squadra che faceva piacere vedere giocare e a me più di tutti piaceva Virgili. Anch’io giocavo punta ma lui era un fisicaccio senza paura di nessuno. Quando sono venuto a Firenze e l’ho incontrato sono rimasto sorpreso dalla sua normalità e questo la dice lunga su come i giocatori vengono visti da lontano”.

Quale allenatore al posto di Sousa?

“Leggo che si cambierà allenatore. Io questo non lo so. C’è, però, una regola precisa. Se viene un nuovo allenatore, deve essere il contrario di quello che c’è adesso, perché la squadra deve sentire parole diverse, questo è importante. Guai a prendere un clone di quello che c’è stato, in questo caso quindi ce ne vorrebbe uno all’opposto, per sentire altre tonalità, visioni, tattiche”.