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“Lasciamo in pace il pianista portoghese”. L’editoriale di Rialti per Violanews

Alessandro Rialti dice la sua dopo la gara di Europa League

Redazione VN

di Alessandro Rialti

L’ho detto e lo ripeto, non me ne frega niente di «indovinare» o meno  la formazione della Fiorentina scelta da Paulo Sousa di volta in volta. Ho già fatto da mesi autocritica su quello che in estate non avevo capito, ma da tempo certe cose le ho assimilate, la prima è che bisogna lasciare in pace il pianista portoghese, per tre motivi principali. Eccoli visti dal basso verso l’alto.

Terzo perchè tanto io non indovino mai, come mago faccio schifo. Secondo perchè se Sousa pensa che sia importante fare pretattica e alla vigilia dei match lascia tutti (assolutamente tutti, anche i dirigenti) lontano dal campo di allenamento, non avrei altra opportunità se non quella di fare una valutazione personale, tecnica, doverosa e spesso, per mancanza di elementi certi come lo stato della condizione fisica dei giocatori, a rischio alto di errore. Primo perchè Paulo Sousa da quando è arrivato ha dimostrato di essere in grado di «imporre le mani» a tutta la squadra.

Per me è un bell’allenatore, un formidale motivatore, un geniale ipnotizzatore. Fin qui tutti i giocatori viola paiono avere una convinzione superiore a quella, già alta, che gli aveva dato un altro bravo, Montella. Bravi quindi anche i Della Valle che hanno scelto bene i tecnici. Ma oggi è Sousa che può e deve continuare la sua opera formidabile magia. Tecnica e psicologica, che nessuno disturbi Paulo, che nessuno ci svegli.

Guardate bene, dicevano, tanti, che Bernardeschi era un principino e ora corre come un matto sulla fascia, si diceva che Astori era un ripiego e lui si sta confermando uno dei migliori difensori italiani, così Alonso che vola così come Rebic, si dubitava dei giovani Vecino e Babacar e ora sono ricercati da club e tecnici importantissimi. Pure Kuba e Rossi stanno meglio fisicamente, Kalinic non solo lavora per tutti, segna pure. Magari Ilicic rimane appeso alla sua...postura, c’è e non c’è, ma quando appare segna gol, come quelli in Polonia, che poi portare alla cineteca del centro tecnico di Coverciano.

E potrei continuare, Paulo l’ipnotizzatore ha «sedato» anche noi cronisti. Ubriacati di «supercazzole» verbali? Forse, ma io quando parla capisco. E non è mica sempre così. Ci danno poco spazio sui media nazionali? Meglio! Stiamo sotto traccia, tanto poi ci pensa il portoghese. So benissimo che le cose possono cambiare, l’ho già detto ma intanto passano giornate e Campionato e Coppe sono ancora lì. Se non è una magia questa...