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Graziani a VN: “Senza senso cambiare Sousa ora. Società? Non scende in campo. Per l’EL serve un miracolo”

"A giugno servirà un tecnico di carattere, uno tra Giampaolo, Di Francesco e Semplici. Stasera rischia di più la Fiorentina. Sulla protesta dei tifosi... "

Stefano Niccoli

Aria pesante intorno alla Fiorentina. Non potrebbe essere altrimenti dopo la rocambolesca eliminazione dall'Europa League. La squadra di Sousa, di fatto, non ha più nulla da chiedere a questa stagione. Contro il Torino, però, Gonzalo & co. dovranno cercare di rialzare la testa. Per parlare della partita del Franchi e non solo, Violanews.com ha intervistato il doppio ex Francesco "Ciccio" Graziani.

"I tifosi sono rimasti delusi da quella partita e dall'atteggiamento della squadra, ma bisogna considerare anche che ci sono gli avversari. Nell'arco delle due partite il Borussia ha meritato, fermo restando che la gara di giovedì è stata assurda. La Fiorentina era in vantaggio complessivamente per 3-o, questo è ciò che ha fatto arrabbiare i tifosi. Non si possono regalare quattro gol in pochi minuti, anche se tutto è partito dal rigore fischiato a fine primo tempo. Non so quanti arbitri italiani avrebbero assegnato quel rigore, ma evidentemente in Europa sono molto più attenti che da noi. E poi sul terzo gol nessuno ha contrastato l'uomo fuori dall'area, mentre non si può far crossare tranquillamente un giocatore come avvenuto sul quarto gol. Ci sono state troppe disattenzioni da parte della Fiorentina. Se una squadra vuole ambire a traguardi importanti non può commettere certe stupidaggini".

Adesso il rischio è che la stagione sia finita?

"Sì, in campionato la Fiorentina è in ritardo. Solo un miracolo permetterebbe alla squadra di partecipare all'Europa League. Nel caso ciò succedesse, dovrebbe ricominciare a giocare da luglio quindi con grande difficoltà per il resto della prossima stagione. Sarebbe, tuttavia, un piccolo miracolo"

Come si trascorrono questi mesi nel limbo?

"Cercando di vincere più partite possibile, sperando in un miracolo. I calciatori gli stipendi li percepiscono ugualmente, quindi non possono pensare di fare i comodi loro. Ci sono sei-sette squadre, compresa la Fiorentina, che non hanno più nulla da chiedere al campionato. La Fiorentina, però, deve onoralo fino alla fine".

Che idea ti sei fatto della permanenza a termine di Sousa? La Fiorentina ha fatto bene?

"Non avrebbe senso cambiare adesso allenatore, a meno che la Fiorentina non abbia già pronta l'alternativa, ma non penso. Andiamo con Sousa fino alla fine, ma a maggio ci saluteremo. Sousa è un professionista serio, farà il suo lavoro al meglio, cercherà di onorare il contratto come faranno i calciatori, ma purtroppo la stagione è stata anonima, con poche emozioni. Se non altro ci siamo tolti la soddisfazione di battere la Juventus, ma non basta più, bisogna centrare obiettivi che la squadra ha mancato. In estate Corvino è andato in Portogallo a trovare Sousa. Ha visto il tecnico carico e così ha deciso di continuare il rapporto, poi le cose non sono andate bene, ma non per mancanza di volontà. Sousa ha le sue idee, a me non piace come allenatore, ma questa è una mia opinione. Non mi piace come legge le partite, come imposta la squadra, non riusciamo mai a vedere la squadra con due punte".

Quale potrebbe essere l'allenatore giusto per la Fiorentina?

"Vorrei un tecnico motivato nell'allenare la Fiorentina, anche dal punto di vista caratteriale. Giampaolo potrebbe essere il profilo giusto, ma anche Di Francesco che ha fatto bene col Sassuolo. Ci potrebbe essere anche la possibilità di puntare ad un giovane come Semplici. Questa è materia di Corvino. Qualcuno addirittura vocifera Sarri. In generale mi piacerebbe un allenatore che avesse più senso di appartenenza alla società".

Fiorentina-Torino: chi rischia di più?

"La Fiorentina perché gioca in casa e viene da una batosta. Al Franchi ci sarà aria di contestazione nei confronti della squadra e della società anche se non capisco cosa c'entri la società. Può avere delle colpe, ma la società non va in campo. Questa squadra doveva avere 4-5 punti in più. Chissà che l'aria di contestazione non porti i giocatori a dare di più. Il Torino gioca per portare a casa un risultato positivo, gioca per onorare il campionato, visto che l'Europa è preclusa. In più Belotti vuole cercare di vincere la classifica cannonieri, quindi le motivazioni per far bene ci sono".

Sono previsti pochi tifosi al Franchi. E' giusto disertare lo stadio?

"E' l'unica contestazione concreta che il pubblico può fare verso la squadra e il club. Per la società la logica è quella di dire: 'venite allo stadio numerosi e contestateci'. In questa maniera c'è anche l'incasso. Il fatto che la gente non vada allo stadio è la contestazione peggiore che una società può subire. Quello è un problema molto serio. Non ci scordiamo che la Fiorentina ha fatto più di 20mila abbonati, questo vuol dire che i tifosi pensavano che la squadra potesse far bene. Se allo stadio non vanno nemmeno gli abbonati, è proprio un campanello d'allarme. Vuol dire che le persone si sono rotte le scatole e che quegli abbonati non ci saranno la prossima stagione".

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