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Partenza in salita

Quest'anno la situazione della Fiorentina in coppa Italia è diametralmente opposta rispetto a quella di partenza della scorsa stagione

Alessio Crociani

Un'ossessione lunga 5.517 giorni, per la precisione. Tanto è passato da quel canto del cigno datato 13 giugno 2001. Da una parte Rui Costa che alza al cielo di Firenze la coppa Italia, dall'altra gli inquietanti scricchiolii di una società ormai alla deriva. Ad oggi, di fatto, rimane quello l'ultimo trofeo conquistato dalla Fiorentina, l'ultima gioia per i tifosi viola prima della lunga astinenza.

Nei 15 anni successivi, infatti, nonostante la volontà sbandierata a più riprese di riportare un titolo a Firenze (per ultimo, anche da Corvino), sono arrivate solo due semifinali europee (di coppa Uefa nel 2008 e di Europa League nel 2015), una di coppa Italia (sempre nel 2015) e quella maledetta finale persa contro il Napoli nel 2014. Zero titoli (cit.), dunque. Con l'aggravante che la stagione scorsa bastò un Carpi a ranghi ridotti per interrompere il più agevole dei cammini nel trofeo nazionale

Quest'anno la situazione della Fiorentina in coppa Italia è diametralmente opposta (CLICCA QUI PER IL TABELLONE COMPLETO). Si parte dai coefficienti assegnati alle otto teste di serie per decidere chi giocherà in casa e chi fuori gli eventuali scontri diretti ai quarti: manco a dirlo, la Fiorentina si accomoda sul gradino più scomodo, l'ultimo.

Ma non è finita qua, perché anche in virtù di questo sorteggio, nel caso in cui dovessero superare gli ottavi (probabilmente contro il Chievo), nel turno successivo i viola potrebbero trovare il Napoli in gara secca al San Paolo. Nell'eventuale semifinale le cose non andrebbero certo a migliorare, visto che con tutta probabilità la Fiorentina pescherebbe la vincente tra Juventus e Milan. Insomma, il cammino in coppa Italia inizia in salita, con l'auspicio che possa essere uno stimolo in più.