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BV 2006: Scompare Arturo Maffei, calciatore per caso

“Ma che ci faccio qui?”- pensava probabilmente Arturo Maffei tra i pali della sua squadra, la neonata AC Fiorentina, in qualità di terzo portiere durante gli allenamenti alla fine degli …

Redazione VN

“Ma che ci faccio qui?”- pensava probabilmente Arturo Maffei tra i pali della sua squadra, la neonata AC Fiorentina, in qualità di terzo portiere durante gli allenamenti alla fine degli anni venti. Il fisico asciutto, una velocità e una reattività fuori del comune avevano indotto il Marchese Ridolfi, grande estimatore delle qualità sportive di Arturo, a fare un tentativo con il football. Le doti di Maffei emersero però prepotentemente nell’altro grande amore del Marchese: l’atletica leggera e più precisamente nel salto in lungo. Nella Fiorentina non disputò mai una gara ufficiale, ma, abbandonato il calcio, con la gloriosa maglia della Giglio Rosso, dominò il panorama italiano proprio nella specialità del salto in lungo. L’apice della carriera avvenne alle Olimpiadi di Berlino nel 1936 quando uno strepitoso balzo lo portò a 7,73 metri, nuovo record italiano durato sino al 1968 quando Giuseppe Gentile lo migliorò di 18 cm. saltando però a Città del Messico, in condizioni maggiormente favorevoli. Quel salto del 1936 portò Maffei ad un solo centimetro dal giapponese Naoto Tajima, medaglia di bronzo, che si aggiudicò poi l’oro nel salto triplo con sedici metri tondi. Il 17 di agosto del 2006 a Torre del lago Puccini, Arturo all’età di 97 anni raggiungeva il suo amico Luigi Ridolfi per sempre.

Massimo Cecchi - museofiorentina.it