Roberto Baggio in Nazionale possiede alcuni astrali punti di contatto con Giancarlo Antognoni che hanno del curioso se non dell’incredibile. Oltre l’innata classe e la maglia numero 10 della Fiorentina, hanno entrambi debuttato in maglia azzurra contro l’Olanda: nel novembre 1974 a Rotterdam Giancarlo, nel novembre 1988 a Roma Roberto. E nel giorno nel quale Giancarlo disputa l’ultima gara azzurra - 16 novembre 1983 - Roberto inizia la propria avventura cinque anni più tardi.
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BV 1988: Roby, dal viola all’azzurro
Il Battito Viola di oggi
Aspettavamo tutti questa giornata: la solita Italia delle due fazioni tifa per il giallorosso Giuseppe Giannini in azzurro piuttosto che per il nostro Roby. Francamente il problema non si poneva nemmeno se non per la giovane età del fantasista viola, appena ventunenne. Sarebbe stato come paragonare l’hamburger di Mc Donald’s con la chianina del Cecchini. Fatto sta che quel pomeriggio romano di novembre il Commissario Tecnico Azelio Vicini non se la sentì di togliere dalla formazione er principe e quindi decise salomonicamente di far giocare entrambi nell’amichevole contro i Campioni d’Europa olandesi. L’attacco diceva quindi Rizzitelli, Vialli, Giannini e Baggio: il gioco della caccia agli intrusi stile Settimana Enigmistica è in questo caso di facile soluzione.
La difesa azzurra balla alla grande per tutta la prima frazione di gioco sino a quando, un minuto prima dello scadere, proprio Baggio serve a Vialli l’assist per il destro vincente: Italia-Olanda 1-0. Nella ripresa proprio Baggio e Vialli si cercano e si trovano a meraviglia creando diverse occasioni da rete approfittando del vistoso calo degli orange. Alla televisione abbiamo visto il nostro Stefano Borgonovo, in forma smagliante, scaldarsi lungamente per dare il cambio al romanista - ma guarda un po’ - Rizzitelli e sperando di ritrovare in azzurro la magica coppia viola. Vicini però preferisce inserire Ferrara avanzando De Napoli e Nicola Berti al posto di De Agostini nel finale. Peccato. La festa di un doppio esordio viola sarebbe stata a quel punto davvero completa.
Massimo Cecchi - museofiorentina.it
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