Il napoletano Giovanni Galeone è noto a tutti gli appassionati di calcio per il suo spregiudicato modo di interpretare il football: pressing, sacrificio e gioco di squadra hanno sempre reso le sue squadre imprevedibili e insidiose. Non un fuoriclasse, non un solista: solo un coro di giocatori votati alla causa della zona. La sua zona.
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BV 1988: La guerra tra le due “zone”
Il napoletano Giovanni Galeone è noto a tutti gli appassionati di calcio per il suo spregiudicato modo di interpretare il football: pressing, sacrificio e gioco di squadra hanno sempre reso …
Sven Goran Eriksson ha rappresentato il suo alter ego coniugato alla concretezza del nord Europa: zona sì ma con maggiore prudenza e palleggio. Difficile stabilire quale approccio fosse più gratificante per i tifosi: se la folle – per certi versi – versione partenopea di Galeone o quella quadrata dell’affabile svedese.
Fatto sta che l’11 dicembre del 1988 le due zone si confrontarono al comunale di Firenze: Fiorentina-Pescara fu partita vera, divertente e sorprendente come soltanto due grandi allenatori sono capaci di trasformare. Il Pescara trova la rete alla mezzora con il sottovalutato brasiliano Edmar che incorna un bel cross di Miano ma la Fiorentina pareggia quasi subito grazie a Davide Pellegrini che mette il piede su un tiro di Enrico Cucchi. Prima del riposo un rigore di Roberto Baggio manda negli spogliatoi con il vantaggio una Fiorentina conscia che nella seconda frazione la dinamicità dei giocatori del Pescara la metterà in difficoltà. E infatti è Leo Junior a trasformare una punizione come soltanto un fuoriclasse è capace di fare. Siamo al 46’ e la partita è nuovamente in parità: 2-2.
Il nostro Roberto, forse geloso di sentir chiamare fuoriclasse un collega, sfodera però a quattro da termine un calcio di punizione come era solito fare Mariolino Corso: il pallone viaggia lento ma inesorabile laddove il povero Zinetti mai arriverà, cioè in fondo al sacco. Il 3-2 finale premia Roberto Baggio e la Fiorentina con la vittoria sofferta della zona scandinava.
Massimo Cecchi - museofiorentina.it
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