La stagione che doveva portare la Fiorentina a competere per il primato nel campionato si sta rivelando una delusione: la malattia di De Sisti, il complicato inserimento di Socrates, la perdurante assenza del Capitano Antognoni e un assetto tattico non solido sono gli ingredienti di una annata storta. I tifosi, che in estate erano accorsi ai botteghini per sottoscrivere il prezioso abbonamento, oggi delusi dai risultati, decidono di protestare civilmente per i negativi risultati della squadra inscenando uno sciopero del tifo: durante Fiorentina-Roma del 31 marzo 1985 la curva rimane silenziosa mentre guarda l’incontro. In questi casi la situazione è surreale per uno stadio e per una pubblico chiassoso e attivo come quello fiorentino. La squadra, come quasi sempre quest’anno, è lenta, impacciata e fatica a trovare il bandolo della matassa come assuefatta al clima soporifero dell’ambiente circostante. Soltanto un episodio può sbloccare la situazione. Soltanto un artista ha nella testa e nel piede l’episodio. Al 57’ Daniel Alberto Passarella si sistema la palla per calciare una punizione dal limite fischiata dall’arbitro. La sciabolata di destro che trafigge inesorabilmente il portiere giallorosso Tancredi è un lampo di luce in una giornata ingrigita dai gravi incidenti tra tifoserie avvenuti fuori dallo stadio. La Fiorentina vince, beve un brodino e si appresta a recarsi al Meazza per affrontare l’Internazionale di Kalle Rummenigge.
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BV 1985: Lo sciopero del tifo non ferma il caudillo
La stagione che doveva portare la Fiorentina a competere per il primato nel campionato si sta rivelando una delusione: la malattia di De Sisti, il complicato inserimento di Socrates, la …
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