Quando nel 2009 la Fiorentina sbancò Anfield in una magica serata di Champions League, in tanti ci recammo a visitare il Museo del Liverpool situato proprio all’interno dell’impianto notando la statua di un indimenticabile personaggio del football mondiale. Si tratta di Bill Shankly, tecnico dei Reds per quindici anni tra la fine dei cinquanta e l’inizio dei settanta. Questo scozzese, considerato il più grande allenatore del Liverpool di tutti i tempi, restituì dignità e orgoglio ad un Club ferito per la mancanza di risultati da oltre un decennio e dalla permanenza in seconda divisione da oltre un lustro. In un paio di stagioni a partire dal 1959 Shankly riuscì, non solo a riportare nella First Division la squadra, ma ad iniziare una serie di successi che resero onore al blasone del Club fondato nel 1892: tre campionati, due FA Cup, tre Charity Shields e una Coppa U.E.F.A. La targa affissa sulla scala che dagli spogliatoi conduce in campo con la frase “This is Anfield” fu una delle sue celebri trovate per pungolare i propri giocatori e intimorire gli avversari; il celebre inno che, dagli anni sessanta accompagna le gesta dei Reds - You’ll never walk alone - vergato su un cancello di ingresso dello stadio intitolato proprio a nome dell’indimenticato allenatore, fu introdotto ufficialmente proprio durante la sua gestione. Una sua frase circa l’importanza di una semplice sciarpa - “per un ragazzo rappresenta la vita” - e intercettata dai microfoni aperti, lo rese ancora più amato dalla Kop che per i pur notevoli risultati tecnici. Bill Shankly, scomparso oggi 29 settembre del 1981, rappresenta più di chiunque altro il prototipo della viscerale passione che anima lo sport del football. A lui un posto speciale nella storia.
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BV 1981: Se ne va Bill Shankly
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Massimo Cecchi - museoiforentina.it
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