Una tappa di qualificazione dell’Italia di Bearzot per i mondiali di Spagna del 1982 è nel Lussemburgo: contro i padroni di casa - formazione sulla carta più debole del girone che vede impegnate, oltre agli azzurri, anche la Danimarca, la Yugoslavia e la Grecia - il piccolo impianto del Granducato è gremito in tutti i settori e la rumorosa rappresentanza dei tifosi italiani è assai folta. Alessandro Altobelli e Roberto Bettega sono gli attaccanti che cercano di scardinare la munita retroguardia del Lussemburgo ma è un difensore - Fulvio Collovati - a realizzare il vantaggio poco oltre la mezzora finalizzando una azione nata da un calcio d’angolo. A quel punto della partita la giornata sfortunata di Antognoni aveva già esordito quando un suo potente destro si era infranto sulla traversa del portiere Moes; si è poi divertita ad accanirsi contro il Capitano della Fiorentina quando, a quindici dal termine, ha negato la gioia della rete facendo in modo di respingere con il palo la palla del calcio di rigore assegnato dall’arbitro Weerink per un dubbio fallo su Bruno Conti e tirato proprio dal nostro Capitano. Il grado di sopportazione del placido Giancarlo era talmente colmo, che, all’ennesimo disturbo irregolare di un avversario, reagisce ingenuamente con un calcio: il direttore di gara olandese, che già aveva provveduto a mandare negli spogliatoi anzitempo Franco Causio e Schreiner per reciproche scorrettezze, espelle anche Lui tra le proteste dei tifosi italiani. Il finimondo che capita successivamente con il lancio in campo di molti oggetti da parte dei sostenitori azzurri non rende onore alla nostra fama di sportivi. La gara termina con la vittoria italiana per 2-0 - di Bettega la seconda rete - ma verrà a lungo ricordata da Antognoni come una giornata nera.
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Massimo Cecchi - museofiorentina.it
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