Il giorno di Santo Stefano del 1971 cade di domenica e il campionato si gioca regolarmente; non ci sono feste che tengano. Al Comunale di Firenze alle 14.30, nel match valido per l’undicesima giornata, si affrontano la Fiorentina di Liedholm e i campioni d’Italia dell’Inter guidati da Invernizzi. I gigliati sono imbattuti da sei gare consecutive nel corso delle quali hanno ottenuto tre successi ed altrettanti pareggi. È anche la sfida questa tra i due fratelli Mazzola: Ferruccio il più piccolo dei due (è anche un ex) è in campo con la maglia viola numero sette, Sandro, il più grande, con quella nerazzurra numero dieci con tanto di fascia di capitano. L’incontro, al quale assiste anche il commissario tecnico della Nazionale Ferruccio Valcareggi, è molto combattuto ma lo spettacolo lascia alquanto a desiderare. La Fiorentina gioca con un centrocampo molto folto con De Sisti, Orlandini e Scala e con “Mazzolino” a supporto. I quattro imbrigliano la manovra interista. In avanti ci sono Clerici e Chiarugi che in realtà non creano molti pericoli alla retroguardia nerazzurra. L’Inter gioca un po’ meglio nell’ultima mezzora della ripresa quando entra l’attaccante Ghio al posto dello stopper Giubertoni. Il portiere viola Superchi allora si esalta con una splendida parata su un colpo di testa di Boninsegna. È quella l’unica vera emozione della partita, l’ultima di campionato che si gioca il giorno di Santo Stefano. La Fiorentina chiude l’anno al quarto posto in classifica a quota 14 (le vittorie vengono premiate ancora con due punti) alla pari con il Torino a cinque lunghezze dalla capolista Juventus, a tre dal Milan e a una dall’Inter.
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BV 1971: L’ultima partita di Santo Stefano
Il giorno di Santo Stefano del 1971 cade di domenica e il campionato si gioca regolarmente; non ci sono feste che tengano. Al Comunale di Firenze alle 14.30, nel match …
Ruben Lopes Pegna - museofiorentina.it
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