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BV 1967: Lo Bello vede viola e non ci vede più

Le vicende che incrociano l’arbitro Concetto Lo Bello e la Fiorentina hanno sempre regalato dolori alla nostra squadra la cui divisa viola evidentemente infastidiva il visus dell’arbitro siracusano. Gli episodi …

Redazione VN

Le vicende che incrociano l’arbitro Concetto Lo Bello e la Fiorentina hanno sempre regalato dolori alla nostra squadra la cui divisa viola evidentemente infastidiva il visus dell’arbitro siracusano. Gli episodi lungo il corso della storia della Fiorentina si sprecano.

Un capitolo riguarda la partita del 26 febbraio al Dino Martelli di Mantova tra i virgiliani e la giovane Fiorentina in quel momento quinta in classifica in compagnia del Bologna. Il Mantova, per parte sua, sulle 21 gare giocate sino a quel momento ne aveva pareggiate ben 16, vinte 3 e perse soltanto 2: insomma, una squadra votata allo spettacolo alla cui guida c’era Giancarlo Cadè.

L’incontro di quel pomeriggio vede il Mantova stranamente all’attacco nella prima frazione di gioco e i ragazzi di Chiappella che si difendono con ordine. Il nulla di fatto dei primi 45 minuti di gioco non accontenta i viola che, nella ripresa si portano in avanti con belle e veloci azioni che scardinano la difesa di casa. In una di queste azioni, mentre è impegnato a centrocampo per lanciare un compagno, De Sisti è colpito duramente da dietro sulla caviglia da Alberto Spelta. La durezza dell’impatto, la volontarietà del gesto e l’effetto prodotto (De Sisti dovrà abbandonare il terreno di gioco e sarà accompagnato in ospedale per gli accertamenti del caso), richiederebbero un provvedimento disciplinare risoluto nei confronti del taglialegna mantovano. Il direttore di gara però non se la sente di sanzionare l’ala biancorossa (“è una ragazzata…” avrà pensato) e lo lascia impunito. Ma ovviamente non basta. All’82’ la Fiorentina segna grazie a un tiro di Bertini che inganna Zoff: il futuro Campione del mondo agguanta la palla ma se la lascia malamente sfuggire e questa viaggia lentamente verso la linea di porta. L’ulteriore spinta al pallone da parte di Chiarugi induce l’arbitro ad annullare la rete tra lo stupore generale (“non penserete mica di vincere…” avrà pensato). Il match termina quindi senza reti per la soddisfazione degli undici più uno avversari che, alla fine, si godono il diciassettesimo pareggio della stagione.

Massimo Cecchi - museofiorentina.it