La Fiorentina non si lascia scappare la possibilità di conquistare la seconda finale consecutiva della Coppa delle Coppe diventando la dominatrice di questa competizione varata soltanto l’anno prima. Al Megyeri úti Stadium di Budapest i viola affrontano, nella gara di ritorno della semifinale, la formazione dell’Újpesti Dózsa guidata da Kolocsai. E’ il giorno 11 di aprile del 1962 e il tecnico gigliato Hidegkuti, forte del 2-0 ottenuto a Firenze nell’incontro di andata, lascia fuori Saul Malatrasi e Rino Marchesi a favore di Amilcare Ferretti e Claudio Rimbaldo. La prevedibile partenza a tutto gas dei magiari è controllata dai viola abbastanza agevolmente se si eccettua un brivido per un errore di appoggio all’indietro di Ferretti per Albertosi sul quale si avventa Gorocs dando al possibilità ad Enrico Albertosi di sfoggiare un’uscita da manuale. Allo scadere del primo tempo Szini e Luigi Milan vengono cacciati dal campo per reciproche scorrettezze e nella ripresa gli ungheresi sembrano aver smarrito quella foga che, seppure senza creare importanti occasioni da rete, aveva caratterizzato la loro prima frazione. Al 55’ quindi il turco Can Bartù insacca alle spalle di Lung dopo aver superato brillantemente in dribbling un avversario e con una finta averne spiazzati un atro paio in area. Una splendida rete che fissa il risultato finale e che permette alla Fiorentina di entrare nella storia della Coppa delle Coppe. Ecco gli undici di Hidegkuti che guadagnarono la finale: Albertosi, Robotti, Castelletti, Ferretti, Gonfiantini, Rimbaldo, Hamrin, Bartù, Milan, Dell’Angelo e Petris.
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BV 1962: Bartù ci porta in finale di Coppa Coppe
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