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BV 1960: per battere gli inglesi occorre Kurt

Il Battito Viola di oggi

Redazione VN

Nella giornata dedicata a tutti i Santi del 1960, allo stadio di San Siro di Milano si disputa un incontro tra la selezione di lega italiana e quella inglese. Si tratta quindi di compagini assai eterogenee: in quella italiana troviamo giocatori che militano nel campionato italiano tra cui due stranieri (Hamrin e Charles) e due oriundi (Angelillo e Altafini). L’incontro prepara quello previsto a Newcastle per il giorno successivo tra gli under 23 dei due paesi. I tricolori schierano anche il nostro difensore viola Sergio Castelletti in un reparto che conta su Cesare Maldini, Gaudenzio Bernasconi e Flavio Emoli.

Il clima di quel pomeriggio sembra favorire i britannici: pioggerella e atmosfera triste come la Londra di questo periodo ma con oltre 40.000 audaci che sfidano l’umidità per assistere alla gara.

I tricolori hanno decisamente la meglio sfoderando un primo tempo impeccabile nel quale Altafini e Hamrin fanno quello che vogliono nella raffazzonata difesa inglese: al 5’ segna Tacchi, al 35’ il nostro Kurt, e, al 9’ della ripresa, il brasiliano Mazzola detto “Altafini”. La partita è praticamente chiusa e le realizzazioni successive di Law e McParland per gli ospiti e quella finale ancora di Altafini aggiungono soltanto un po’ di spettacolo agli infreddoliti appassionati di San Siro.

Mai, sino ad oggi, una selezione maggiore italiana aveva battuto i maestri britannici: la considerazione è che era indispensabile, per poter riuscire nell’impresa, la partecipazione di un maestro - quello per davvero - dal nome di Kurt Roland Hamrin.

Massimo Cecchi - museofiorentina.it