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BV 1957: Chiappella si fa male in azzurro e a Firenze…

Quella domenica 26 maggio del 1957 l’attenzione dei tifosi viola non era rivolta totalmente all’impegno della Nazionale Italiana, impegnata a Lisbona in una gara valida (ma non così decisiva all’apparenza) …

Redazione VN

Quella domenica 26 maggio del 1957 l'attenzione dei tifosi viola non era rivolta totalmente all'impegno della Nazionale Italiana, impegnata a Lisbona in una gara valida (ma non così decisiva all'apparenza) per l'accesso ai mondiali svedesi dell'anno successivo. Gli appassionati gigliati, infatti, attendevano impazienti l'appuntamento del giovedì successivo, che avrebbe visto la squadra di "Fuffo" Bernardini (prima italiana in assoluto) scendere in campo allo stadio "Chamartin" di Madrid nella gara valida per l'assegnazione della Coppa Campioni contro il Real Madrid.

La gara in Portogallo, come anticipato, non sembrava nascondere molte insidie, considerato che, in graduatoria, i lusitani avevano conquistato un punto in 2 gare ed il girone era guidato dall'Irlanda del Nord a quota 3 punti, seguita dall'Italia a 2 punti, guadagnati proprio nello scontro diretto contro gli irlandesi (in occasione dell'unica partita disputata fino a quel momento dagli azzurri). Gli iberici avevano, quindi, già quasi un piede fuori dal mondiale e l'Italia, in cui era forte la rappresentanza viola, poteva gestire al meglio questa vantaggiosa situazione di classifica.

Capitano di quella formazione era Boniperti, che, insieme a Cervato, Pandolfini e Magnini, rappresentavano il "blocco" dei giocatori con più esperienze in azzurro. In realtà, il vero "blocco", come anticipato, era quello gigliato, ma la sonora sconfitta avvenuta due settimane prima a Zagabria contro la Jugoslavia per 6-1, con 9 giocatori della Fiorentina in campo (portiere escluso), aveva spinto l'allenatore Foni (e la commissione selezionatrice) a non confermare l'elevato numero dei tesserati gigliati, anche perché, pochi giorni dopo, la Fiorentina avrebbe sostenuto l'impegno più importante della sua storia.

Della comitiva azzurra fecero parte i viola Cervato, Chiappella, Gratton, Magnini e Montuori. Magnini e Gratton non scesero in campo a Lisbona a causa di leggeri infortuni che non consigliavano certo l'utilizzo dei due importanti titolari della Fiorentina, mentre l'ex viola Pandolfini venne preferito a Montuori. Da evidenziare il fatto che, in quell'undici azzurro che scese in campo alle 16:30 all'Estadio Nacional di Lisbona, fecero l'esordio assoluto ben 5 giocatori: Fontana (Milan), Posio (Napoli), l'oriundo Ghiggia (Roma), Bean (Milan) e Pesaola (Napoli), a cui va aggiunto il portiere del Napoli Bugatti, che non giocava titolare dalle Olimpiadi del 1952. Foni, quindi, non poté fare a meno di Cervato e Chiappella, titolari inamovibili in quel periodo anche in Nazionale.

L'inizio di gara fu, purtroppo, da dimenticare e l'epilogo, fu ancora peggio. Ghiggia, in una delle prime azioni d'attacco, si procurò uno strappo muscolare alla coscia sinistra che lo metterà out (all'ala) per il resto della gara. Il portoghese Vasques, per niente dispiaciuto della defezione dell'ex campione del Mondo uruguagio, cercò di perforare più volte la retroguardia azzurra, riuscendovi a 4 minuti dal termine, portando la sua squadra in vantaggio all'intervallo.

Nel secondo tempo, verso il 15° minuto, accadde qualcosa che i tifosi della Fiorentina non avrebbero mai voluto accadesse: il mediano Chiappella, perno difensivo della "Grande" Fiorentina, si procurò uno strappo muscolare alla gamba sinistra e dovette uscire, per poi fare, successivamente, la comparsa all'ala, proprio come Ghiggia. Probabilmente l'elevato ed importante numero di gare giocate in quella stagione era costato caro a "Beppone" che, non curante del fatto che il giovedì successivo avrebbe dovuto affrontare l'importante partita contro il Real, cercò di aiutare la Nazionale a recuperare lo svantaggio. La gara, decisamente in discesa per i portoghesi, si decise nei minuti finali grazie alel marcature di Teixeira e Matateu, ma ai tifosi viola, quella sera, più che del risultato di quella gara, preoccupò la salute di Chiappella. Affrontare la finale di Coppa Campioni senza il leader carismatico, era un'idea a cui nessuno voleva neanche minimamente pensare...

Roberto Vinciguerra - MUSEOFIORENTINA.IT