La 16° giornata del campionato di Serie A 1955-56 aveva regalato ai viola il terzo pareggio consecutivo (all'Olimpico contro la Lazio per 2-2), nelle tre gare disputate, tra l'altro, nell'anno solare 1956. In classifica la squadra di Bernardini, incontrastata protagonista, dominava ancora con 25 punti, ma il Milan aveva accorciato le distanze ed ora si trovava a "solo" 5 punti. Nonostante, comunque, il buon gap che separava la capolista dalla prima inseguitrice, Bernardini, per cercare di non fare perdere ai propri ragazzi quella concentrazione che l'aveva portata a guidare la classifica da diverse settimane, decise di portare i giocatori in ritiro ("punitivo" sostenne qualcuno) fra le nevi dell'Abetone, nota località sciistica dell'appennino tosco-emiliano. Quel mercoledì 25 gennaio dunque, la squadra viola, Julinho compreso, si trovava in alta quota (con l'intento di rimanervi anche nella graduatoria di Serie A) e lì vi sarebbe rimasta per altri due giorni. Solo Magnini non faceva parte della comitiva in quanto si trovava ad Abano Terme per curare un infortunio che rischiava di fargli saltare la gara successiva in programma la domenica successiva in casa contro il Genoa.
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