La situazione comincia a farsi delicata: dopo sedici incontri di campionato la Fiorentina si trova a quota tredici punti con appena tre vittorie alle spalle, l’ultima delle quali risale addirittura a oltre due mesi prima. Siamo nella stagione 1952/53 e il tecnico viola Renzo Magli sa di giocarsi la panchina in quel pomeriggio del 18 gennaio 1953 allo stadio Sinigallia contro i lariani. Sulla carta la squadra di Luigi Bonizzoni, appena subentrato all’ungherese Winkler, è messa decisamente peggio: appena otto punti e malinconicamente ultima in classifica.
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BV 1953: Renzo Magli saluta il viola in riva al lago
La situazione comincia a farsi delicata: dopo sedici incontri di campionato la Fiorentina si trova a quota tredici punti con appena tre vittorie alle spalle, l’ultima delle quali risale addirittura …
Tutto pare mettersi per il verso giusto: dopo appena una manciata di secondi di gioco Tullio Ghersetic, approfittando di un bel lancio in profondità di Ekner non intercettato da Guido Quadri, si trova a tu per tu con il portiere lariano Ezio Bardelli fulminandolo con un imprendibile diagonale sinistro. L’insperato e subitaneo svantaggio carica però i padroni di casa che chiudono in difesa la rinunciataria formazione gigliata: dopo diverse occasioni e nel giro di soltanto cinque minuti, i comaschi pareggiano con Ghiandi e raddoppiano con Luosi ribaltando così il risultato.
La ripresa non porta la prevedibile reazione dei viola che, al contrario, subiscono pericolosi contropiedi che mettono a rischio di goleada la retroguardia.
Il 2-1 finale vede il tecnico Renzo Magli abbandonare il terreno di gioco a testa bassa: dopo una vita trascorsa con la maglia viola in campo e dopo aver sofferto in panchina per la propria squadra, è arrivato il momento dell’addio. In seguito al suo esonero arriverà in settimana Fulvio Bernardini e la storia cambierà.
Ricordiamo il caro Renzo da giocatore viola in piedi per le foto di rito della squadra prima dell’inizio della gara: sguardo fiero, petto in fuori e un fisico d’acciaio che incuteva timore soltanto a guardarlo. Da allenatore le immagini lo ritraggono sempre in piedi ma vicino alla porta - all’epoca era consentito e non esisteva la figura del quarto uomo - a incitare i propri ragazzi in attacco o a fornire indicazioni ai propri difensori.
Magli rappresenta una fetta importante della storia della nostra Fiorentina: perdonaci Renzo se oggi abbiamo rammentato la tua ultima gara. Abbiamo bene in mente anche tutte le altre fatte di grinta, personalità e tanto cuore.
Massimo Cecchi - museofiorentina.it
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