Dopo due pareggi consecutivi che hanno fatto abbandonare ai viola la vetta della classifica, per i ragazzi di Bernardini urge riprendere l’ottimo cammino di inizio stagione per non perdere troppo contatto dalla capolista Internazionale per adesso distante soltanto un punto. La visita del Torino al comunale del 27 dicembre 1953 sembra l’occasione buona: i granata di Luigi Miconi - vecchia conoscenza viola, anzi biancorossa, dei primordi fiorentini - naviga nella parte bassa della classifica ed è ancora alle prese con una difficile ricostruzione dopo la sciagura del 1949.
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BV 1953: per calmare gli animi occorre la celere
Dopo due pareggi consecutivi che hanno fatto abbandonare ai viola la vetta della classifica, per i ragazzi di Bernardini urge riprendere l’ottimo cammino di inizio stagione per non perdere troppo …
L’incontro sembra oltretutto mettersi bene perché già al 18’ Vidal porta in vantaggio i viola sfruttando un sapiente tocco di Bacci su traversone di Mariani. Se al vantaggio sommiamo la sfortuna ospite di aver perduto l’efficienza di Tagnin per un infortunio che lo vede relegato esterno e pressoché inutilizzato, sembra proprio che per i gigliati la strada della vittoria sia spianata. Il mix di distrazione viola e della determinazione ospite ha però il sopravvento e, in meno di quindici minuti, prima Antoniotti e poi Boscolo ribaltano inopinatamente il risultato per i granata stordendo ancora di più la frastornata retroguardia di Bernardini. Occorre una delle solite imprendibili punizioni di Sergio Cervato per ristabilire la parità: siamo appena al 35’ e avendo tutta ripresa con il ritrovato pareggio e il vantaggio numerico la vittoria sembra alla portata dei nostri.
Invece la seconda frazione viola risulta lenta e macchinosa: il Toro ha facile successo nel contenere gli avversari portando tutti i propri uomini - efficienti e non - dietro la linea della palla a difendere i pali di Soldan. Verso il termine della gara le ruggini di novanta minuti tirati fanno commettere un brutto fallo su Bacci a uno dei tanti Sentimenti calciatori: si tratta di Vittorio che, all’ordine dell’arbitro Arpaia di Roma di abbandonare il terreno di gioco, sbrocca creando un parapiglia gigantesco obbligando addirittura l’intervento della celere per cercare di riportare ordine. Dopo che Sentimenti è scortato dalla forza pubblica fuori dal campo, la Fiorentina non riesce a capitalizzare i due minuti restanti con due uomini di vantaggio chiudendo con un amaro pareggio.
L’Internazionale intanto passa contro il Genoa e si porta a più due sui Viola secondi appaiati alla Juventus.
museofiorentina.it - Massimo Cecchi
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