Nel secondo dopoguerra, allo scopo di “calmierare” il mercato dei calciatori e i loro ingaggi, la Federazione italiana aveva posto un tetto massimo alle parti economiche dei contratti tra Clubs e giocatori. Il top era fissato a tre milioni di lire e il valore - risultato per la verità sin da subito esiguo - voleva anche essere un tentativo di moralizzazione del sistema. Come si vede ogni epoca ha i propri Catoni che pensano di dirigere un libero mercato: pensate spiegare al giorno d’oggi a qualche arrembante procuratore in difficoltà con la lingua italiana ma capace di consuntivare percentuali in tempi più brevi di un calcolatore elettronico, che il suo assistito non può percepire più di un tot. Andrebbero esauriti in pochi minuti tutti i posti letto disponibili nei reparti di neurorianimazione.
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BV 1947: I ribelli vincono sul neutro
Nel secondo dopoguerra, allo scopo di “calmierare” il mercato dei calciatori e i loro ingaggi, la Federazione italiana aveva posto un tetto massimo alle parti economiche dei contratti tra Clubs …
Sta di fatto che Avanzolini, Eliani, Gritti e Furiassi si rifiutarono, nell’estate del 1947, di firmare il proprio cartellino per la Fiorentina non accettando il compenso proposto dal Club. Avvicinandosi l’inizio della stagione, la situazione esplose poco prima di Fiorentina-Roma, incontro valido per la prima giornata di campionato. I bellicosi tifosi viola - buon sangue non mente - addossarono le colpe dei mancati accordi alla società temendo di vedere sin da principio la propria squadra decimata: venendo da un’annata a dir poco tremebonda, marciarono numerosissimi verso Siena con la rabbia della contestazione pronta a esplodere.
A causa di una squalifica subita dal comunale, la sede dell’incontro era infatti la città del Palio: l’invasione dei fiorentini fu così massiccia che i giornalisti furono fatti sgombrare dalla tribuna e fatti accomodare a bordo campo con dei tavolini tipo campeggio come appoggio per la stesura delle loro cronache.
L’unica defezione dell’incontro fu però soltanto quella di Gritti, in procinto di trasferirsi al Bologna, poiché gli altri si erano nella nottata accordati con il Club strozzando in gola le urla rabbiose dei tifosi gigliati. Toccò quindi all’emiliano Otello Badiali sostituire Gritti al centro dell’attacco.
La caldissima giornata di sole non fermava i contendenti che si affrontarono con animo guerriero e volitivo: le occasioni da rete per i viola non mancarono e soltanto le parate di Fosco Risorti poterono condurre sino alla fine il risultato bianco. Ma proprio mentre l’arbitro Canavesio stava per fischiare il termine della gara, un lancio di Acconcia pescava Badiali libero di appoggiare a Raoul Bortoletto che, senza alcuna difficoltà, batteva il bravissimo portiere giallorosso.
Il cammino viola della stagione, tra liti contrattuali e campi neutri, inizia quindi con una vittoria all’ultimo minuto: e chi l’avrebbe mai pensato?
Massimo Cecchi - museofiorentina.it
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