Un’annata, quella del 1965/66, indimenticabile sotto molteplici punti di vista. Aldilà dei trofei vinti, in quella stagione la Fiorentina, grazie al suo allenatore Giuseppe Chiappella, individua un manipolo di ragazzi talentuosi e, soprattutto, lo spirito giusto che la condurrà al titolo nazionale di lì a qualche anno. Scorrendo la formazione che scende in campo al San Paolo il 24 aprile del 1966 per affrontare il Napoli, c’è da struggersi di nostalgia: Albertosi, Pirovano, Rogora, Bertini, Ferrante, Brizi, Hamrin, Merlo, Brugnera, De Sisti e Chiarugi. Kurt Hamrin, in tutte le cronache del tempo appellato volgarmente come “vecchio”, ha 32 anni e davanti ancora cinque anni di carriera in serie A e una serie di non trascurabili trionfi personali. L’età media, nonostante il “vecchio” Hamrin, è di poco superiore ai 24 anni: Merlo e Brugnera ne hanno 20, De Sisti 23 e Chiarugi appena 19. Quel pomeriggio contro il Napoli terzo in classifica e in lotta per il secondo con il Bologna, questi ragazzacci si divertono a prendere a pallonate i giocatori allenati da Pesaola rifilandogli quattro reti e portando a casa l’ennesimo successo esterno di prestigio della stagione: dopo una prima parte abbastanza tattica, è Mario Bertini al 41’ a rompere gli indugi e battere Claudio Bandoni con un preciso tiro. Nella ripresa un altro Mario, Brugnera, segna una doppietta al 59’ e a cinque dal termine, prima che il solito, intramontabile, eccelso Kurt Hamrin sigli la quarta rete per lo 0-4 finale.
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BV 1966: I babies viola stanno diventando grandi
Un’annata, quella del 1965/66, indimenticabile sotto molteplici punti di vista. Aldilà dei trofei vinti, in quella stagione la Fiorentina, grazie al suo allenatore Giuseppe Chiappella, individua un manipolo di ragazzi …
Al termine dell’incontro l’allenatore del Napoli Bruno Pesaola e il suo presidente Roberto Fiore di sperticheranno in meritatissimi elogi sia per la fantastica coppia di mezzali romano-fiorentine, Merlo e De Sisti, sia per l’intera brillante intera formazione di Beppe Chiappella, autentico demiurgo di questa splendida Fiorentina.
Massimo Cecchi - museofiorentina.it
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