Per tanti anni la solitudine dell’estremo difensore di una squadra di calcio è stata alleviata dalla vicinanza pressoché costante del cosiddetto libero, ossia di un difensore che stazionava qualche metro alle spalle dei suoi compagni di reparto in funzione di estremo baluardo nel malaugurato caso in cui gli attaccanti avversari avessero avuto la meglio. Solitamente si trattava di giocatori di esperienza con grande visione di gioco che orchestravano il reparto con saggezza e con analoga determinazione. L’invenzione tattica fu opera di Karl Rappan, nato oggi 26 settembre del 1905, uno svizzero che ebbe una discreta carriera come calciatore tra la sua patria e l’Austria, ma raggiunse maggior fama grazie al suo lavoro di tecnico. Nel 1938 sedeva già sulla panchina della Nazionale elvetica per i Mondiali francesi nei quali riuscì a eliminare - nella ripetizione della prima gara terminata 1-1 - la formazione tedesca che, a seguito dell’Anschluss avvenuto nel marzo dello stesso anno, schierava anche giocatori austriaci. Il nuovo metodo di gioco, adottato in seguito da tutte le maggiori formazioni per i successivi decenni, fu denominato verrou, che letteralmente significa blocco e che rende bene l’idea delle caratteristiche difensive. Insomma: se a Firenze abbiamo potuto ammirare straordinari giocatori in viola esprimersi in quel ruolo, da Giuseppe Brizi a Roberto Galbiati a Daniel Passarella, lo dobbiamo a lui, questo eclettico svizzero che fu anche ideatore di un torneo continentale antesignano della Coppa Intertoto.
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BV 1905: Il verrou di Karl Rappan
Per tanti anni la solitudine dell’estremo difensore di una squadra di calcio è stata alleviata dalla vicinanza pressoché costante del cosiddetto libero, ossia di un difensore che stazionava qualche metro …
Massimo Cecchi - museofiorentina.it
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