È una Fiorentina in discreta forma quella che attende al Giovanni Berta la Roma Campione d’Italia. L’incontro è valido per il campionato, l’ultimo prima della inevitabile interruzione per i gravi eventi bellici che stanno sconvolgendo tutto il paese. La Fiorentina di Giuseppe Galluzzi deve rinunciare in difesa sia a Carlino Piccardi che a Ivo Buzzegoli, suo naturale sostituto. Il tecnico fiorentino si inventa quindi Bruno Crola esterno difensivo destro affidando la guida dell’intero pacchetto al solito Menotti Avanzolini, primo baluardo a protezione di Luigi Griffanti. Stante l’indisponibilità di Guido Masetti e Giacomo Blason, tocca a Fosco Risorti difendere i pali della porta giallorossa e la sua unica presenza in campionato (questa) sarà resa amarissima dalla giornata sfolgorante di un ragazzone veneto che fa impazzire la difesa ospite. Si chiama Piero Suppi, gioca in attacco accanto a Renato Gei e fa della propria esuberanza fisica un punto di forza per sé e per il compagno di reparto che si vede portare via diversi avversari. Quel 17 gennaio del 1943 Piero si prende meritatamente la copertina bucando per tre volte la squadra capitolina che sfoggia una maglia con simbolo del Club sul cuore e stemma Sabaudo fascio littorio al centro del petto. I viola, ridotti in nove per l’espulsione di Angelo Bisio Bollano e a seguito dell’infortunio occorso a Matteo Ernesto Poggi che lo ha reso pressoché inutilizzabile, si prendono quindi la rivincita della gara di andata che aveva visto i Campioni d’Italia vittoriosi sul proprio campo per uno a zero.
statistiche
Battito viola 1943: Vai Piero! Vai!
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