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Battito viola 1939: Antoninho, promessa mai sbocciata

È dal 1958, anno della partenza di Giuseppe Virgili, che la Fiorentina cerca un centravanti puro che abbia, come unico compito, di realizzare le reti concretizzando la mole di gioco …

Redazione VN

È dal 1958, anno della partenza di Giuseppe Virgili, che la Fiorentina cerca un centravanti puro che abbia, come unico compito, di realizzare le reti concretizzando la mole di gioco prodotta. Nei due anni successivi si sono alternati, adattandosi, Miguel Angel Montuori, Francisco Ramon Lojacono e, dal 1960/61, Dino Da Costa. Il giocatore che deve risolvere l’esigenza si chiama Benedicto Antônio Angeli detto Antoninho, arriva dal Botafogo e ha soltanto 20 anni. Antoninho nasce oggi, 10 febbraio del 1939, a Lindóia in Brasile e arriva a Firenze carico di aspettative e di speranze. Dalle prime uscite amichevoli, nonostante la realizzazione qualche rete, si capisce subito che il ragazzo non è all’altezza di tante attese: pur dotato di piedi buoni e tecnica accettabile, è assai poco dinamico, prevedibile nei movimenti e a volte addirittura impacciato nella manovra corale della squadra. Nell’unica stagione fiorentina - il 1960/61 - mette insieme la miseria di otto presenze in campionato e una sola rete a Roma contro la Lazio approfittando di un pasticciaccio di Franco Pezzullo, numero uno biancoceleste. Quattro, invece, le reti in Coppa delle Coppe su tre incontri grazie ad una tripletta contro gli sventurati svizzeri del Lucerna sotterrati a Firenze da sei reti. A fine stagione Antoninho riprende la strada verso il Brasile tornando al Botafogo e la Fiorentina provvederà a occupare la casella numero nove con un grande: Aurelio Milani.

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