Sul Corriere Fiorentino troviamo un'intervista all'ex portiere (e tecnico della Fiorentina) Dino Zoff, ecco le sue parole.
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Zoff: “Che strane le 4 giornate a Borja”
“Fiorentina esempio di fair play. Non siamo tornati indietro”
Dino Zoff siamo improvvisamente tornati indietro di nove anni?
«Sinceramente non credo. Quando parlai di cattivi pensieri la situazione era molto diversa da oggi. C'era un sistema che operava in modo specifico tanto che poi tutto quanto è venuto fuori con le inchieste della giustizia sportiva e di quella ordinaria. Adesso mi pare che il problema sia un altro. Ci sono stati degli errori anche pesanti, ma niente di più. Devo dire che non riesco a comprendere le quattro giornate che sono state inflitte a Borja Valero. Una punizione molto pesante a un giocatore che è sempre molto corretto in campo e fuori».
Sarà forse perché la Fiorentina è davvero antipatica agli arbitri come dice Montella? È possibile secondo lei?
«Questo non lo so, dovremmo essere in campo per capirlo perché non sappiamo cosa viene detto durante le partite. Di sicuro però il rapporto fra arbitri e squadre dipende anche dai comportamenti dei giocatori. Da quello che vedo non mi pare che la Fiorentina abbia atteggiamenti che possano renderla antipatica. Anzi è una società che si è sempre distinta per il fair play. Però ripeto, di strano in quella partita contro il Parma vedo solo il dopo: la squalifica eccessiva a Borja Valero».
È dipesa dal referto arbitrale che però viene smentito dalle immagini. C'è allora una mancanza di carattere da parte degli arbitri?
«Io so che dirigere una partita in Italia è molto più complicato che da altre parti. È una questione di cultura sportiva. Guardate cosa succede in aerea ogni volta che c'è un calcio d'angolo. Se uno dovesse applicare il regolamento fischierebbe cinque rigori a ogni azione. Ma questo avviene perché da noi negli anni si è permesso tutto. Lo dicevo trent'anni fa che bisognava fare qualcosa, e nessuno ha mai fatto nulla. Non c'è stato il coraggio di mettere le mani nel calcio. E oggi ne paghiamo tutti il prezzo».
Quindi secondo lei non c'è solo un problema arbitrale in Italia. Eppure Firenze, dal Cartellino Viola all'abbattimento delle barriere, in questo senso ha fatto molto...
«Bisognerebbe domandarsi perché i nostri arbitri qando vanno all'estero sono molto apprezzati. In Italia, l'ho sempre detto, si tende a fare sempre i furbi, e questo non aiuta a rendere serena una partita e una direzione di gara».
Qualcuno però potrebbe dire che all'estero ci sono meno condizionamenti. Quanto è importante allora il peso politico nel calcio?
«Non credo sia fondamentale. Se i Della Valle torneranno in Lega faranno comunque bene perché sono imprenditori importanti che hanno un'idea innovativa del calcio. Il problema però è quello che le dicevo prima: se poi questo mondo non ha voglia di cambiare, non so a cosa potrà servire».
Intanto i tifosi della Fiorentina hanno annunciato una protesta per la gara con la Lazio. Che cosa si sente di dire loro?
«Che non escano dalla civiltà. Chi va allo stadio ha il diritto di dire la propria, sempre senza violenza».
Corriere Fiorentino
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