Sul Corriere dello Sport troviamo un'intervista a Mauro Zarate, l'uomo del caos viola. All'argentino piace la definizione coniata da Sousa, perché va "a cercare le giocate più impensabili". Lontano dal campo mai 'casini', in campo talvolta sì prosegue l'ex Lazio, che poi fuga ogni dubbio sull'essere cattivo dentro al rettangolo verde: "Non lo sono, ci metto pure tanto ad arrabbiarmi, ma quando lo faccio... mi si tappa la vena". Si ritorna alla gara contro l'Inter e al fallo di pochi giorni dopo commesso da Perisic su Cuadrado, simile al suo ma punito con l'ammonizione e Zarate dice che avrebbe meritato solo il giallo. Un po' Edmundo e un po' Mutu? A Zarate, un po' matto ma intelligente, basterebbe essere bravo la metà di uno di dei due. E poi c'è l'obiettivo Champions, "difficile, però il calendario potrebbe essere uno straordinario alleato". Cresciuto nel mito di Ronaldo, poi il soprannome Zarate-kid ereditato dal fratello maggiore Rolando, quindi la nazionale argentina per cui "la speranza c'è sempre".
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Zarate: “In campo matto, non cattivo. Champions? Difficile, ma ci crediamo”
Parla l'argentino: "Un po' Edmundo e Mutu? Mi basterebbe essere bravo la metà di uno di dei due. Juventus? Firmo subito per il gol dell'anno, ma prima ne voglio uno domenica. A Frosinone per vincere"
Si torna alla Fiorentina e alla gara col Frosinone, dove i viola devono vincere "per dimenticare il pessimo spettacolo di domenica scorsa". Infine si arriva alla gara contro la Juventus, che per Zarate sarà un incontro molto importante. Gol dell'anno ai bianconeri? "Firmo subito, ma prima ne voglio fare uno domenica". E specifica che i tre punti sono importanti solo per la squadra ma non per il singolo calciatore.
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