Un tempo Diego Della Valle sfidava il suo ex amico Moratti, colpevole di alto tradimento sulla strada delle purificazione del calcio. Scambi di battute feroci e acide. Passato remoto, ormai. Ma certi rancori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano. Anche se Moratti ora comanda zero. C’è Thohir. E, soprattutto, Fassone. Se due settimane fa chiedevi agli uomini di Della Valle qualcosa sui concorrenti per Salah, loro ti soffiavano nel telefonino una frase sola: «È solo dell’Inter che ci preoccupa ». Poi è arrivata la battutona di Mancini, quelle coi sorrisini a seguire. «Se ho parlato con Salah? Mi era finito il credito». Tutto chiaro. E così, dopo la diffida spedita alla sede nerazzurra dagli avvocati della Fiorentina, ieri ecco il vice presidente della società dei dv bros Paolo Panerai che picchia duro. Durissimo. Bastano tre Tweet. (...)
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Viola e Inter, guerra a colpi di tweet: l’articolo di Ferrara
Un tempo Diego Della Valle sfidava il suo ex amico Moratti, colpevole di alto tradimento sulla strada delle purificazione del calcio. Scambi di battute feroci e acide. Passato remoto, ormai. Ma …
Bombe a mano lanciate dall’altra parte della trincea. Poi ecco la risposta della società nerazzurra. Tosta pure questa.
Perché poi il fatto è che l’Inter, dopo anni magri e magrissimi, stavolta si sta rinforzando per davvero, nonostante la sanzione di sei milioni che hanno rifilato un anno fa al club nerazzurro per aver trasgredito i parametri del fair play finanziaro. Fair play attualmente congelato. E comunque la strategia di Fassone e Mancini è chiara: spendere ora che la società è fuori dalle coppe e rimettere a posto il bilancio coi soldi della Champions, quando le casse saranno piene e tutti felici e contenti. Perché l’ultimo bilancio, quello chiuso al 30 giugno, parla di un passivo di ottanta milioni di euro. Roba pesissima.
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