Garcia vuole undici lupi, Montella tre punti. Basterà trovarsi d’accordo oggi all’ora di pranzo, possibilità che Roma e Fiorentina escludono per inclinazione orgogliosa: sarà una battaglia pura e senza calcoli, sono gli istinti delle due squadre a suggerire l’idea di una partita intensa e ben giocata. A viso aperto, come si diceva una volta senza porsi il problema di come potesse essere una gara a viso chiuso.
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Viola, buon appetito
Fiorentina, voglia d’impresa. Montella cerca risposte (COMMENTA)
La Roma cerca una vittoria dopo quattro pareggi, la Fiorentina vuole mantenere nel mirino il terzo posto e ha in mente tre precedenti con le squadre più forti che in questa stagione fanno da punti di riferimento: la vittoria pazzesca contro la Juve e le sconfitte ingiuste contro l’Inter e il Napoli. Lasciamo da parte il Milan, che in questo momento ha altri problemi e guarda le grandi con aria abbastanza da piccolo.
La Roma perciò chiude il gruppo delle grandi verifiche e arriva al momento giusto, anche se la Fiorentina avrebbe preferito presentarsi con Gomez innescato e rodato nel campionato italiano. Marione è out da tempo e Montella non l’ha convocatoe nemmeno in veste di placebo, dall’altra parte Garcia potrà fidarsi dell’effetto-Totti in panchina: undici lupi, più un Pupone di riserva per riscaldare lo stadio in caso di necessità. Cinquantamila spettatori previsti, anche l’impatto avrà il suo peso per la Fiorentina.
Quattro pareggi dopo dieci vittorie per la Roma, che ha incassato solo quattro gol (4) in tutto il campionato, è l’unica squadra imbattuta, ma considera un problema la sua crisi d’astinenza da successo. Dopo l’infortunio Montella ha convocato Pizarro con la speranza di contare sul revival della sua ispirazione romana, anche le ultime danno il Pek in panchina con Ambrosini in campo. In caso di forfait pizarriano, Ambro e Aquilani si giocherebbero un posto da regista.
Dettagli forse. Nella partita più importante dell’ultimo mese, quando in ordine sono sfilati Pandurii, Samp, Udinese, Pacos e Verona, la Fiorentina è alla ricerca del suo assetto migliore, ma soprattutto della sua migliore idea di gioco. In questa sembra rientrare il redivivo Vargas, che in sette mezze presenze ha segnato tre gol e si propone come terminale alto sulla sinistra per il 4-3-3. Resterebbe in questo caso fuori Joaquin, che ha avuto il suo picco più alto dopo il gol segnato alla Juve ma nelle ultime partite ha un po’ deluso. Al centro Rossi, chi sennò, con a destra missilino Cuadrado restituito alla sua pozione preferita.
Nelle intenzioni è una bella Fiorentina, Montella ha già fatto capire abbondantemente come la pensa sul fatto che tutti si aspettano — una partita dopo l’altra — un salto di qualità alla squadra. Basta mettersi d’accordo quali possono essere gli obiettivi di questa squadra. Il terzo posto forse? Sì, anche se nessuno lo dice. Oggi a Roma servirebbe un risultato, inutile dire quale, per rendere più concreti i pensieri nascosti.
La Nazione
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