L’acuto dei tre tenori dell’Olimpico, Vecino, Bernardeschi e Tello, è figlio degli anni Novanta - scrive stamattina Il Corriere dello Sport/Stadio -. Il primo passo, riportando il risultato in parità, l’ha fatto Vecino, nato nel 1991, che nel finale ha chiuso la gara con una doppietta e di cui Pradè ha annunciato il rinnovo fino al 2021, poi Federico Bernardeschi, del 1994, e Cristian Tello, del 1991, hanno spaccato l’Olimpico. L’uruguaiano, che nei 48 tiri realizzati in campionato non aveva mai trovato la via del gol, si è rifatto in una notte. Due reti, tre tiri totali di cui due nello specchio ed un’occasione creata: si è congedato dai suoi tifosi così, eguagliando il record di marcature della scorsa stagione, quando però vestiva la maglia dell’Empoli. Adesso, per lui, c’è la Coppa America.
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Vecino, Tello e Berna: l’acuto è figlio degli anni ’90. Pressing del Valencia sullo spagnolo
L'uruguaiano ha trovato finalmente la via del gol anche in maglia viola, per lo spagnolo due guizzi per cercare di convincere la Fiorentina nonostante il pressing del Valencia
In un quarto d’ora, Vecino, Tello e Bernardeschi hanno rovesciato la prospettiva mettendo in un angolo, intanto, il primo tabù, perché la Fiorentina in trasferta mai era riuscita a recuperare nemmeno un punto dopo essere passata in svantaggio. Come a Bologna, perché contro i rossoblù, alla seconda gara da titolare dello spagnolo dopo il suo trasferimento dal Porto, a portare in vantaggio la Fiorentina fu il tandem offensivo della linea verde: assist di Tello e primo centro stagionale in A di Bernardeschi, l’ex ragazzino capace di catalizzare su di sé gli occhi di mezza Europa. Ieri, dopo aver visto la squadra toccare il fondo, sono stati loro ad affondare il piede sul gas, ultimo tentativo per lo spagnolo per convincere i viola a provare a trattenerlo, nonostante il pressing del Valencia.
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