La forza, la fantasia, le idee. Nel nuovo centrocampo viola c’è tutto questo. Ed ha un nome e un cognome. La forza è quella di Borja Valero, arrivato dal Villarreal. La fantasia porta dritto ad Alberto Aquilani, numero 10 puro strappato al Liverpool. Le idee sono quelle di Pizarro, regista non più giovanissimo, ma proprio per questo capace di trasformare in risultati l’esperienza accumulata in piazze difficili come la sua ultima casa, la Roma.
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Valero-Pizarro, il fosforo viola (aspettando Aquilani)
I segreti di un centrocampo costruito low cost (COMMENTA)
Tolti gli esterni della linea a cinque che Montella ha varato per questa prima parte della stagione, è sull’asse Valero-Aquilani-Pizarro che la Fiorentina cercherà di costruire i suoi risultati. Qualità allo stato puro e tanto cervello, il tris di giocatori su cui il tecnico viola scommette ad occhi chiusi, potrebbe ritrovarsi proprio in occasione della sfida con il Catania, domenica pomeriggio (ore 15), anche se l’innesto di Aquilani continua a rimanere in bilico per i problemi di condizione dell’ex milanista. Aspettando Aquilani, tocca a Valero e Pizarro dirigere l’orchestra viola. Il primo, piedi buoni, testa bassa e tanta disciplina tattica, ha sfruttato al meglio la seconda parte del ritiro estivo per accorciare i tempi di intesa con i nuovi compagni di squadra e calarsi al meglio negli schemi di Montella. Valero dà personalità al gruppo e lo si è visto bene in occasione dei primi appuntamenti ufficiali della stagione. Non è un interditore ma aiuta sempre i compagni di reparto in fase di copertura, non è un uomo-assit, ma quando ’taglia’ la mediana avversaria è lesto e pronto a cercare gli attaccanti.
Borja Valero è già uno degli intoccabili nella formazione tipo della Fiorentina, cosa, del resto, che coincide anche con la presenza in campo di Pizarro. Per Pradè, l’ex giallorosso è un giocatore «straordinario», per Luca Toni che lo ha conosciuto bene da vicino, in Italia vale almeno quanto Pirlo. La Fiorentina è riuscita a portarselo a casa a zero euro, un affarone che ha soddisfatto in pieno le esigenze tattiche di Montella che voleva uno come lui, pronto a mettersi sulle spalle la solidità di una squadra che ha l’obbligo di riprendersi un posto fra le protagoniste del torneo. Da Valero a Pizarro, dunque, passando per Aquilani che vuole sfruttare l’avventura di Firenze anche per cancellare le perplessità con cui si sono chiuse le parentesi delle sue ultime due esperienze in Italia (Juventus e Milan) dove il suo rendimento è stato condizionato dagli infortuni e da lunghi periodi di recupero. Anche l’affare Aquilani, proprio come quello per Pizarro, è stato comunque una magia del mercato della Fiorentina. E’ arrivato a Firenze a costo zero, mentre appena due mesi prima (maggio) su di lui pesava un diritto di riscatto che se esercitato (dal Milan) fissava il prezzo del suo cartellino a 6 milioni.
Riccardo Galli - La Nazione
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