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Urgenza stadi, caso-Franchi emblematico. Barone: “Troppe incertezze e vincolo eccessivo”

Il Comunale "tra le più importanti opere di architettura del '900" anche se i turisti lo ignorano, scrive il quotidiano. A Londra hanno demolito Wembley...

Redazione VN

Spazio al tema stadi italiani all'interno del Corriere della Sera. Il problema - spiega il quotidiano - è che nessun altro Paese ha così tante leggi, procedure amministrative complesse e lente, dall’esito imprevedibile. E un numero infinitamente più alto di autorità dalle quali ottenere il via libera. In Gran Bretagna sono sufficienti 21 giorni per le prime consultazioni e 4 mesi per decidere. Inoltre da noi esistono ostacoli, spesso scoraggianti, per chi ci mette i soldi, fra i quali il divieto di edilizia residenziale vicino alle strutture sportive. "Abbiamo fiducia che il governo possa semplificare i procedimenti per gli interventi in riqualificazione urbana - dichiara l'a.d. della Serie A De Siervo - c’è troppa incertezza burocratica".

Il caso di Firenze è emblematico. Sull’Artemio Franchi pende il vincolo dei Beni Culturali, è una delle "più importanti opere di architettura del Novecento" anche se i turisti lo ignorano. A Londra hanno demolito Wembley, qui non si può. Difficilissima l’ipotesi di restaurare il Franchi, Joe Barone, braccio destro del patron della Fiorentina Rocco Commisso, è impegnato in una partita da 250 milioni per un impianto da 42 mila posti in un’altra area della città. La sua battaglia per velocizzare il sistema coincide con quelle delle altre società: "Nonostante i progressi, restano troppe incertezze. Nel nostro caso l’ampiezza e l’indeterminatezza del vincolo culturale è eccessiva. Ma abbiamo fiducia nelle prossime iniziative a beneficio del sistema calcio e di tutti gli stadi, non solo del nostro". Anche perché la pazienza di chi arriva dagli Usa carico di aspettative non è infinita.

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